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(VIDEO) Signorini: “Il mio bilancio di fine mandato”. Da Psa-Sech alla Culmv passando per Calata Gadda, autoproduzione e gigantismo navale

La maggiore soddisfazione professionale al termine dei primi quattro anni al vertice dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale è “quella di essere riuscito a valorizzare quasi tutti gli spazi demaniali”, il più grosso rammarico “è non vedere ancora pienamente i frutti dell’enorme sforzo che abbiamo fatto sulla macchina delle opere pubbliche”.

Con queste parole si apre l’intervista di fine mandato che Paolo Emilio Signorini ha concesso a SHIPPING ITALY è nella quale parla della fusione Psa – Sech, di gigantismo navale in entrambe gli scali che presiede, del terminal che Costa Crociere vorrebbe realizzare a Calata Gadda, del piano di risanamento della Culmv, di autoproduzione, di spazi contesi in banchina e di come l’emergenza Covid possa stravolgere alcuni piani d’impresa in porto.

A proposito dell’operazione Psa – Sech ha detto che “farà scuola per le tante implicazioni che ha presentato e che presenta” e che l’AdSP “ha adottato una decisione che funzionerà da apripista nella portualità non solo italiana”.

A proposito di Genova e Savona e delle difformità più volte segnalate da vari stakeholder fra i due scali in termini di regole in termini di lavoro in banchina, concessioni, autoproduzione e altro, il presidente ha detto: “Ereditiamo storicamente situazioni diverse nei singoli porti e non mi pare che questo fenomeno debba essere condannato più di tanto. I porti italiani esistono da diversi secoli e non si può pretendere che siano uniformi in tutto e per tutto. Sarei anche favorevole a mantenere una certa diversità e flessibilità perché a seconda delle situazioni è giusto assecondare condizioni diverse”.

Per i prossimi anni dice di non aspettarsi nuovi fronti particolarmente caldi in banchina fra i terminalisti “La situazione è abbastanza tranquilla e non prevedo grandi decisioni in vista. Gli operatori possono però proporre dei cambiamenti di scenario, ad esempio per reagire al Covid o perché potrebbero esserci altre operazioni di concentrazione ma abbiamo dato prova di saperci muovere piuttosto bene su questo fronte”.

Durante questi quattro anni di mandato si è poi assistito a una trasformazione epocale dei player attivi in banchina: “Oramai possiamo dire che tutte le principali famiglie storiche dello shipping di Genova e Savona hanno avviato contatti più o meno stabili con global player di livello mondiale. Questi quattro anni hanno sancito definitivamente questo fenomeno”.

A proposito del terminal promosso da Costa Crociere a Calata Gadda il presidente Signorini ha spiegato che “l’invito di port authority, Comune di Genova e Regione Liguria” è quello di accordarsi con Msc peroperare congiuntamente a Stazioni Marittime e all’Hennebique. Se questa soluzione non fosse perseguibile si dice disponibile a “continuare a esplorare la possibilità di accontentarli entrambe separatamente”. Ad oggi scommete sula possibilità che questa intesa possa essere trovata.

L’ultima domanda dell’intervista di fine mandato riguarda la riorganizzazione e il risanamento finanziario della Culmv. “Sono a favore del mantenimento della Compagnia Unica come una realtà autonoma come è oggi” ha detto Signorini, concludendo cosi: “Non credo che dobbiamo per forza avere un approccio assolutista per cui l’anno prossimo o fra due anni non ci sarà un anno che si debba mettere con un intervento correttivo. Penso che, come sarà quest’anno e sicuramente anche il prossimo, non avremo più disavanzi significativi e questo è già un unto positivo”.

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