Cantieri navali italiani sotto attacco dell’Asia
La cantieristica navale italiana anche nel 2019 ha resistito in un quadro concorrenziale molto complicato dopo un 2018 definito “anno del Gattopardo” da Assonave. L’associazione che rappresenta l’industria navalmeccanica italiana presieduta dall’ambasciatore Vincenzo Petrone, in occasione della sua ultima assemblea, ha descritto un quadro del settore cantieristico mondiale che, seppur in ripresa dopo i minimi […]
La cantieristica navale italiana anche nel 2019 ha resistito in un quadro concorrenziale molto complicato dopo un 2018 definito “anno del Gattopardo” da Assonave. L’associazione che rappresenta l’industria navalmeccanica italiana presieduta dall’ambasciatore Vincenzo Petrone, in occasione della sua ultima assemblea, ha descritto un quadro del settore cantieristico mondiale che, seppur in ripresa dopo i minimi ventennali segnati nel 2016, registra il ripetersi di gran parte di quelle dinamiche che hanno portato ai passati problemi di eccesso di capacità produttiva, con conseguente eccesso di stiva sul mercato, che hanno generato repentini crolli dei noli da una parte e l’uscita dei cantieri italiani ed europei da interi segmenti di mercato dall’altra (in particolare dal mercato delle navi cargo). In pratica in Italia resiste ad oggi solo la costruzione di navi traghetto, grazie a Cantieri Navali Visentini di Porto Viro (Rovigo), e navi da crociera grazie a Fincantieri. L’ultima commessa significativa firmata recentemente da Rosetti Marino per la fornitura di un rimorchiatore e annessa chiatta per il rifornimento di gas naturale liquefatto ha visto il contributo (sottoforma di co-finanziamento) della Commissione Europea.
Assonave ricorda che “l’Europa in passato era leader in tutti i segmenti della navalmeccanica, per poi perdere progressivamente, in parte rilevante a causa dell’utilizzo di pratiche lesive della concorrenza da parte dei cantieri dell’Est Asiatico, prima il segmento delle navi portarinfuse secche e liquide, poi delle portacontainer, poi gran parte dell’offshore, e trovandosi adesso sotto forte attacco sui traghetti, e con un inizio di attacco anche sul segmento crociere”. Il ripetersi delle stesse dinamiche, secondo l’associazione, “richiede necessariamente un intervento regolamentare incrementale rispetto allo stato dell’arte e, poiché tutto ciò ancora non è avvenuto, Assonave ha definito il 2018 come l’Anno del Gattopardo: ‘Tutto cambia perché niente cambi’, con un mercato tornato a essere roseo, ma senza aver risolto nessuna delle problematiche del passato”.
La cantieristica italiana e tutta la relativa logistica di forniture, grazie alla propria capacità strategica, “si continuano a trovare complessivamente dalla parte giusta del mercato e hanno un sistema produttivo sano ed equilibrato nei rapporti tra ordini e capacità produttiva, ma il fatto che in Italia, oltre che in Europa, la stragrande maggioranza dei nuovi ordini di navi commerciali appartenga al segmento passeggeri, è indicativo di una situazione di estrema fragilità della propria posizione competitiva. Se attaccati con successo su tale segmento, sarebbe ben difficile poter virare altrove la nostra capacità produttiva, e l’Est Asiatico ha dichiarato, espressamente, tale intenzione”.
Per fronteggiare questi rischi Assonave suggerisce agli associati di seguire due strategie: “La prima è quella di massimizzare la propria efficienza, l’efficacia e la competitività nel breve e nel medio termine. Questo sarà compito di ciascuna azienda e Assonave potrà solo supportare tale processo con progetti ad hoc, come già accade. Il raggiungimento di tale obiettivo rappresenterà però solo condizione necessaria, ma non sufficiente, al raggiungimento del fine ultimo di ogni azienda, che è quello di una crescita profittevole nel lungo termine”.
Questo fine sarà infatti, secondo l’associazione, “raggiungibile solo perseguendo anche una seconda strategia, che assicuri la creazione di tutte quelle condizioni in grado di garantire che il sistema navalmeccanico italiano nel suo complesso possa continuare a prosperare nel lungo termine. Al contrario della prima, la seconda strategia può essere compiutamente portata avanti solo da un’associazione come Assonave, ma con il supporto fondamentale dei propri soci”.
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