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Interviste

Valpolcevera Green Logistic Valley: la proposta progettuale di Spediporto

Contributo a cura di Alessandro Pitto* *presidente di Spediporto (Associazione spedizionieri corrieri e trasportatori di Genova)   Nei mesi immediatamente successivi allo scorso 14 agosto, Spediporto si è impegnata in prima persona su più fronti per mettere a disposizione del porto e della città un contributo di idee e progettualità, finalizzate creare opportunità di crescita, sviluppo ed […]

di Nicola Capuzzo
1 Gennaio 2020
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Alessandro Pitto e Giampaolo Botta (Spediporto)

Contributo a cura di Alessandro Pitto*

*presidente di Spediporto (Associazione spedizionieri corrieri e trasportatori di Genova)

 

Nei mesi immediatamente successivi allo scorso 14 agosto, Spediporto si è impegnata in prima persona su più fronti per mettere a disposizione del porto e della città un contributo di idee e progettualità, finalizzate creare opportunità di crescita, sviluppo ed occupazione soprattutto in quelle aree che sono state colpite non solo dal crollo del ponte, ma anche da una progressiva deindustrializzazione e declino economico.

È così nata la nostra proposta di creare in Valpolcevera una Green Logistic Valley, ovvero un’area in cui prevedere l’insediamento di attività logistiche ad alto valore aggiunto, nell’immediato retroporto del porto di Genova, sfruttando le opportunità concesse dalla legge 130-2018, che prevede appunto l’istituzione di una Zona Logistica Semplificata nelle zone collegate territorialmente o funzionalmente al porto di Genova.

L’iniziativa si inserisce in un piano organico di interventi di sistema, fra i quali

  • l’avvio della Zona Logistica Semplificata;
  • la stretta integrazione con le attività portuali (port-centric logistic zone);
  • il rilancio del settore del cargo aereo di Aeroporto di Genova;
  • il progetto di realizzazione di due corridoi doganali controllati.

 

Il mercato della logistica

Perché investire in logistica?

Il mercato della logistica ha oggi una dimensione economica, in termini di fatturato, che è pari a tre volte quella del trasporto marittimo di container; il settore del contract logistics cresce al ritmo del 7% annuo su base mondiale.

Tutti i più grandi container carrier mondiali stanno investendo nel settore della logistica, anche eventualmente ridimensionando i loro investimenti pregressi nel core business del trasporto via mare.

CMA CGM, uno dei principali armatori mondiali ha recentemente acquistato la società di logistica Ceva per un controvalore di 1,75 miliardi di dollari e per finanziare tale acquisizione, ha ceduto le proprie partecipazioni in 10 terminal container, oltre ad 8 navi.

 

Riscopriamo il valore della merce

Il mondo del trasporto marittimo e della logistica è, dalla fine degli anni sessanta, sempre più dominato dalla presenza del contenitore, innovazione che ha consentito di abbattere i costi di trasporto e ha agevolato la conseguente esplosione del commercio mondiale; il nostro progetto si propone invece di riscoprire la centralità della merce, di valorizzare quella ricchezza che oggi viaggia, quasi di nascosto, all’interno dei contenitori che invece sono ben visibili sulle nostre strade, nei piazzali dei nostri porti.

Il porto di Genova, per le più disparate ragioni, forse anche per errate scelte di pianificazione territoriale, ha, storicamente, abdicato alla propria funzione di piattaforma logistica a valore aggiunto, tanto che molte attività sono oggi svolte in aree del basso Piemonte piuttosto che nell’hinterland di Milano.

Noi riteniamo che questo sia il momento giusto per riportare e per sviluppare tali attività in una Logistic Valley in Valpolcevera.

Non si tratta di una visione utopica, ma di una proposta molto pragmatica, che oggi trova concreta applicazione in numerosi porti mondiali, da Singapore a Shanghai, da Rotterdam a Barcellona.

Senza rimandare ad esempi irraggiungibili, possiamo fare riferimento a quanto è stato sviluppato nel porto di Barcellona, porto che presenta diverse similitudini con il nostro, per il fatto di essere entrambi posizionati nel Mediterraneo, per movimentare volumi di traffico analoghi.

A Barcellona, a partire dal 1999 è stata creata e sviluppata una Zona di Attività Logistiche, che oggi annovera più di 6.000 addetti, 250.000 metri quadri di magazzini coperti e più di 100 aziende, che spaziano da Amazon, a Carrefour, a Decathlon, a Nintendo, Nissan, Seat, Mazda, Ikea.

 

I punti di forza della valpolcevera

  • Disponibilità di aree potenzialmente derivanti da conversione di siti esistenti (brownfields): 800.000 metri quadri interamente o parzialmente disponibili
  • Disponibilità di personale formato e specializzato (popolazione mediamente più giovane del resto della città, 9% di disoccupazione, 44% scolarizzazione)
  • Un disegno d’insieme, che comprende la Val Polcevera, lo sviluppo del Porto, il rilancio delle attività cargo dell’aeroporto di Genova, 2 corridoi doganali
  • Prossimità a un mercato di 16 milioni di abitanti raggiungibili in giornata
  • Posizione di punto di arrivo della BRI nel Mediterraneo e interesse concreto di numerosi investitori stranieri

 

Logistica e innovazione tecnologica

Non è un mistero che, sempre più, tecnologia e logistica si incontrino in un rapporto di reciproco interesse e sostegno.

Possiamo pensare banalmente all’E-commerce, in cui la componente tecnologica e virtuale necessita di un concreto braccio logistico per effettuare le proprie consegne, così come all’innumerevole numero di innovazioni tecnologiche, come quelle citate nel Logistic Trend Radar, pubblicato annualmente da DHL, destinate ad avere un impatto significativo sul futuro della logistica, quali i Big Data, L’IoT, la diffusione di sensori a basso costo, la robotica e automazione, la realtà aumentata.

 

Vale la pena di citare anche la sempre crescente domanda di servizi logistici green e sostenibili.

Fra il 2012 e il 2017 sono stati investiti 3,3 miliardi di dollari in startup innovative operanti nella logistica

A Genova possiamo contare sulla presenza di eccellenze tecnologiche, la cui punta di diamante è costituita dall’IIT, che ha in programma l’apertura di un Digital Innovation Hub, che potrebbe essere ospitato proprio in Valpolcevera.

Senza dubbio, la capitalizzazione del know-how e della ricerca svolta da IIT costituirebbe un ulteriore asset strategico per lo sviluppo dalla Valpolcevera Green Logistic Valley.

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