Gli spedizionieri non si arrendono nella battaglia con i consorzi amatoriali
Spedizionieri e caricatori non accettano la decisione presa dalla Commissione Europea di prorogare per altri quattro anni la Consortia Block Exemption Regulation (CE) n. 906/2009 fino al 25 aprile 2024 e senza alcuna modifica. Fedespedi (la federazione italiana delle associazioni locali di spedizionieri) in una nota scrive: “La decisione, per quanto estremamente deludente, non è […]
Spedizionieri e caricatori non accettano la decisione presa dalla Commissione Europea di prorogare per altri quattro anni la Consortia Block Exemption Regulation (CE) n. 906/2009 fino al 25 aprile 2024 e senza alcuna modifica.
Fedespedi (la federazione italiana delle associazioni locali di spedizionieri) in una nota scrive: “La decisione, per quanto estremamente deludente, non è stata purtroppo sorprendente: la nostra federazione europea Clecat aveva avuto incontri con diversi funzionari della DG Comp – Direzione Generale per la Concorrenza (assieme alle altre associazioni firmatarie della campagna conto il prolungamento dell’esenzione – Feport, Esc ed Eta –) e aveva recentemente ricevuto una laconica risposta ufficiale dal Commissario europeo per la Concorrenza, Margrethe Vestager, nella quale di fatto si ribadiva che la Commissione ritiene che la valutazione fatta dal proprio staff tecnico abbia fornito sufficienti prove a sostegno dell’efficienza della norma che esenta le shipping line dalle regole antitrust europee”.
La Commissione ha motivato la decisione scrivendo che il sistema attuale “ha dimostrato che, nonostante i cambiamenti del mercato, è ancora idoneo allo scopo” e che “si traduce in efficienze per i vettori, che si traducono in prezzi più bassi e una migliore qualità del servizio, per i consumatori”. Ha affermato, infatti, che “i consorzi possono portare ad economie di scala e ad un migliore utilizzo della capacità delle navi. Una buona parte dei benefici derivanti da tali efficienze può essere trasferita agli utenti dei servizi di spedizione marittimi, in termini di migliore copertura dei porti e servizi migliori”.
Di fatto, secondo Fedespedi, le criticità evidenziate proprio dagli utilizzatori dei servizi (in primis imprese di spedizione, terminalisti e caricatori) non sono state prese minimamente in considerazione.
Le associazioni dunque, constatato l’appiattimento della DG Comp sulle posizioni delle sole compagnie marittime, hanno deciso di scrivere direttamente alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, per esprimere la forte disapprovazione rispetto alla decisione assunta. È importante rilevare che, tra i firmatari della lettera c’è anche Etf – European Transport workers’ Federation – l’organizzazione sindacale paneuropea.
Fedespedi sostiene di aver “sempre creduto nel mercato libero, a patto che tutti possano combattere ad armi pari e ha già avuto modo di sottolineare in più occasioni l’iniquità di un regolamento che fornisce a una sola categoria la possibilità di agire in deroga ad alcune norme, presentando la propria posizione ai rappresentanti del nostro governo”.
La nota degli spedizionieri italiani conclude affermando che, “nell’emergenza dettata dalla proliferazione del Coronavirus, spiace notare come la DG Comp non abbia riflettuto sulle legittime richieste di operatori, fortemente impegnati ad assicurare il funzionamento delle catene logistiche”.
Leggi la lettera di CLECAT, ESC, ETA, EFT, FEPORT al Prresidente della Commissione von der Leyen.
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