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Peggiora la connettività dei porti italiani: solo due scali fanno eccezione

Contributo a cura di Antonella Teodoro * * consulente dei trasporti presso MDS Transmodal   Gli ultimi dati del Liner Shipping Connectivity Index (LSCI) elaborati da MDS Transmodal (MDST) in collaborazione con UNCTAD aggiornati a maggio 2020 (utilizzati come proxy per il secondo trimestre del 2020) non mostrano alcun cambiamento rispetto al 2019-Q2 per i […]

di Nicola Capuzzo
12 Maggio 2020
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Contributo a cura di Antonella Teodoro *

* consulente dei trasporti presso MDS Transmodal

 

Gli ultimi dati del Liner Shipping Connectivity Index (LSCI) elaborati da MDS Transmodal (MDST) in collaborazione con UNCTAD aggiornati a maggio 2020 (utilizzati come proxy per il secondo trimestre del 2020) non mostrano alcun cambiamento rispetto al 2019-Q2 per i primi tre posti della graduatoria europea e mediterranea sulla connettività portuale.

Più in dettaglio, Rotterdam, Anversa e Amburgo confermano le loro posizioni al vertice con l’indice per Rotterdam e Amburgo in aumento da 91 a 92 punti e da 75 a 78 punti rispettivamente tra il secondo trimestre del 2019 e il secondo trimestre del 2020. Anversa, pur mantenendo la seconda posizione in classifica, ha invece visto una leggera diminuzione del suo LSCI da 89 punti a 88 durante lo stesso periodo.

Una maggiore dinamicità è invece riportata dagli altri sette porti della classifica. Con l’eccezione del Pireo, che ha visto un peggioramento della sua posizione dal quinto al decimo posto e il suo LSCI ridotto da 62 punti nel secondo trimestre del 2019 a 61 nello stesso periodo del 2020, i restanti porti del Mediterraneo presenti in classifica hanno tutti visto un miglioramento della loro posizione a discapito dei porti del Nord Europa. Valencia è il porto che ha registrato il maggiore aumento del suo LSCI, passando da 60 a 68 punti e ora al quarto posto in classifica.

Il grafico seguente mostra le variazioni percentuali nei primi due trimestri del 2020 rispetto al 2019 per i primi 10 porti del Nord Europa e del Mediterraneo.

Figura 1: LSCI – Variazione nei primi due trimestri del 2020 rispetto al 2019

Fonte: MDS Transmodal, Containership Databank, www.portlsci.com

 

Il primo porto italiano nella classifica dei porti europei e mediterranei è Gioia Tauro, al 12° posto in aumento rispetto al 16° posto occupato nel secondo trimestre del 2019. Il porto ha visto il suo indice aumentato da 47 a 57 punti nel 2020. Il principale fattore a supporto di questo miglioramento è l’acquisizione del terminal container da parte del gruppo MSC.

Estendendo l’analisi agli altri principali porti container italiani, scorgiamo Vado Ligure tra i primi 10 porti container italiani grazie all’apertura del suo nuovo terminal container, Vado Gateway, il 12 dicembre 2019. Il terminal, commissionato dall’Autorità Portuale di il Mar Ligure occidentale e in gestione a Terminali APM per 50 anni, dovrebbe contribuire ad aumentare la competitività del sistema portuale ligure e italiano, permettendogli di essere un gateway per le merci che si spostano nella parte settentrionale del Paese, nonché potenzialmente mercati a nord delle Alpi, come Svizzera, Germania e Francia sud-orientale. Il principale servizio al momento per il nuovo terminal è il servizio Maersk Line – ME2 che opera sulla rotta commerciale Europa & Mediterraneo – Golfo & ISC impiegando 7 navi di dimensioni medie di 7.200 TEU.

Al contrario, Venezia ha visto il più significativo calo del suo LSCI, in discesa da 19 a 11 nel corso dell’ultimo anno. La contrazione è dovuta principalmente al servizio OCEAN ALLIANCE – PHOEX / AAS / BEX che opera sulla rotta commerciale Europa & Mediterraneo – Golfo & ISC – Estremo Oriente con 10 navi con una capacità media di circa 6.300 TEU: da aprile 2020 questo servizio marittimo non fa più scalo a Venezia mentre Trieste è ora l’unico porto italiano inserito nella rotazione.

Gli indici di connettività per gli altri porti container italiani sono generalmente stabili o in riduzione, con le performance negative dovute principalmente alla riduzione nel numero di servizi marittimi e la riduzione del numero di collegamenti diretti per i porti italiani, come illustrato nei seguenti grafici e tabella.

I porti italiani stanno soffrendo della riduzione della domanda interna a causa di Covid-19. Una delle strategie adottate dalle società di navigazione per meglio bilanciare l’offerta alla domanda è offrire servizi di deposito di container in vari hub di trasbordo in Asia, Medio Oriente, Europa e America. MSC, ad esempio, offre un servizio di “sospensione del transito” (“Suspension Of Transit”, SOT) ai propri clienti che esportano dalla Cina, consentendo loro di avvicinare il loro carico alle destinazioni finali. Questo servizio è progettato anche per limitare gli impatti negativi sulle catene di approvvigionamento una volta che le politiche restrittive adottate in risposta alla pandemia saranno attenuate.

Figura 2: Numero di servizi marittimi – Variazione nei primi due trimestri del 2020 rispetto al 2019

Fonte: MDS Transmodal, Containership Databank, www.portlsci.com

 

Figura 3: Collegamenti diretti – Variazione nei primi due trimestri del 2020 rispetto al 2019

Fonte: MDS Transmodal, Containership Databank, www.portlsci.com

 

Tabella 1: Primi 10 porti italiani, LSCI 2020Q2 vs 2019Q2

Fonte: MDS Transmodal, Containership Databank, www.portlsci.com

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