Emendamento autoproduzione bocciato dalla Ragioneria generale dello Stato
Nonostante i sindacati dei lavoratori e alcune compagnie portuali si siano affrettate a festeggiare la sua approvazione alla Commissione Bilancio della Camera, il cosiddetto ‘emendamento Gariglio’ (dal nome del parlamentare che l’ha proposto) volto a limitare l’autoproduzione delle compagnie di navigazione a bordo delle proprie navi in banchina potrebbe essere ancora in salita. Secondo quanto […]

Nonostante i sindacati dei lavoratori e alcune compagnie portuali si siano affrettate a festeggiare la sua approvazione alla Commissione Bilancio della Camera, il cosiddetto ‘emendamento Gariglio’ (dal nome del parlamentare che l’ha proposto) volto a limitare l’autoproduzione delle compagnie di navigazione a bordo delle proprie navi in banchina potrebbe essere ancora in salita.
Secondo quanto appreso infatti da SHIPPING ITALY l’emendamento 199.06 al testo del decreto Rilancio è stato infatti bocciato dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato (Ministero dell’econonia e delle Finanze) che, nella sua relazione sugli emendamenti datata 6 luglio, a proposito della proposta normativa volta a limitare l’autoproduzione scrive: “La relazione tecnica specifica solo che la proposta ha carattere ordinamentale e che pertanto la stessa non determina nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Poi aggiunge: “La proposta sembra limitare la possibilità di ricorrere alla autoproduzione con possibili riflessi sulla concorrenza”.
Questa è la conclusione a cui giunge il Ministero dell’economia: “Nel rinviare anche al MIT e al dipartimento per le politiche europee occorre acquisire conferma sulla compatibilità della disposizione con la normativa nazionale e comunitaria al fine di evitare il rischio di procedure di infrazione collegate alla non conformità della norma al principio di libera concorrenza e i conseguenti oneri”. In mancanza di queste pre-condizioni la Ragioneria generale dello Stato “esprime parere contrario”. Dello stesso avviso è l’ufficio legislativo del dicastero.
Rimane da capire se e quali strade (diverse) potrà ora seguire la proposta normativa voluta dai sindacati confederali dei lavoratori e da Ancip per cercare di limitare l’autoproduzione in banchina. Non è escluso che la norma possa comunque essere approvata nell’ambito della conversione in legge del Decreto Rilancio con conseguente impugnazione (già data per scontata) dagli armatori.
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