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Loro Piana in tribunale contro Peters & May per il naufragio dello yacht My Song

Milano, Londra e forse anche Amburgo. Sono queste le tre piazze legali dove potrebbe giocarsi, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la causa milionaria con conseguente richiesta di risarcimento danni che Pierluigi Loro Piana ha intentato contro lo spedizioniere – vettore Peters & May per l’incidente e il conseguente danneggiamento della barca a vela […]

di Nicola Capuzzo
10 Agosto 2020
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Milano, Londra e forse anche Amburgo. Sono queste le tre piazze legali dove potrebbe giocarsi, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la causa milionaria con conseguente richiesta di risarcimento danni che Pierluigi Loro Piana ha intentato contro lo spedizioniere – vettore Peters & May per l’incidente e il conseguente danneggiamento della barca a vela My Song.

Il fato risale a poco più di un anno fa, precisamente a fine maggio 2019, quando questa barca a vela lunga 40 metri e di proprietà del noto stilista è caduta in mare dalla nave cargo che la stava trasportando in coperta dai Caraibi al Mediterraneo. Più precisamente l’imbarcazione era attesa nel capoluogo ligure il 27 maggio dove avrebbe dovuto essere sbarcata presso il Genoa Metal Terminal e da lì trasferita poi in Sardegna per partecipare alla Loro Piana Superyacht Regatta in programma a Porto Cervo a partire dal successivo 3 giugno. Evento dove non è mai arrivata perché My Song (valore stimato intorno ai 35 milioni di euro), proveniente dal porto di St. Johns (Antigua & Barbuda) sulla nave Brattingsborg della compagnia marittima Zeamarine noleggiata dallo spedizioniere Peters & May, operatore specializzato nel trasporto via mare di yacht e altre imbarcazioni di grandi dimensioni, è finita in mare nei pressi delle isole Baleari. Dalle prime indagini pareva che la responsabilità dell’accaduto potesse essere riconducibile a un cedimento durante la navigazione della sella, vale a dire della struttura sulla quale era stato rizzato lo yacht. Lo scafo del My Song, gravemente danneggiato, era stato recuperato e trainato in un cantiere navale a Maiorca dove però l’armatore non ha avuto altra scelta che disporne la demolizione.

Da lì in poi, però, si è aperta la battaglia legale di cui Il Sole 24 Ore ha fornito un aggiornamento spiegando che Loro Piana ha fatto causa alla Peters & May al Tribunale di Milano chiedendo un risarcimento da 30 milioni. Gli inglesi rifiutano ogni accusa sostenendo che la responsabilità dell’incidente sia da attribuire al rizzaggio dello yacht a bordo fatto dall’equipaggio della nave (della compagnia Zeamarine) e non da loro. Per inciso, nel frattempo la Zeamarine ha vissuto negli ultimi 12 mesi grandi difficoltà finanziarie per ragioni di mercato che prescindono a questo incidente. Gli inglesi di Peters & May per questo trasporto avevano preteso una copertura assicurativa ‘all-risk’ stipulata con Allianz. “Su entrambi i fronti, però, il magnate deve battagliare: con la compagnia di assicurazione è da un anno in negoziazione per ottenere un risarcimento che sperava automatico. Gli inglesi, poi, a loro volta hanno citato Loro Piana in causa a Londra” riporta il Sole.

E qui è scoppiato un braccio di ferro su quale paese dovrà decidere sulla fine di My Song. Il superyacht, casualità, batteva bandiera inglese e Londra è il tribunale competente per la Peters&May. L’Alta Corte di Giustizia di Londra avrebbe deciso che se Loro Piana vuole proseguire nella sua richiesta di risarcimento dovrà spostare la causa a Londra. I legali dello silista, lo Studio Chiomenti di Milano e lo Studio Mordiglia di Genova, replicano invece che la causa dovrebbe proseguire a Milano, dove la prima udienza è in calendario proprio a settembre; e potrebbero fare ricorso contro la decisione di Londra.

A questo fronte si aggiunge quello della polizza assicurativa perché se non si troverà un accordo con Allianz, rischia di partire un terzo processo, questa volta ad Amburgo, in Germania.

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