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Porti e politica: a Roma più poteri su presidenti e comitati di gestione delle AdSP

“D’ora in poi nessuno potrà far decadere un presidente di Autorità Portuale per mere beghe politiche”. Ma al tempo stesso il Ministero dei trasporti avrà il potere di far decadere anzitempo presidente e membri del Comitato di gestione in caso di “gravi irregolarità nell’espletamento delle funzioni e delle competenze”. Insomma verrà accentrato a Roma ancor […]

di Nicola Capuzzo
3 Settembre 2020
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Assoporti presidenti

“D’ora in poi nessuno potrà far decadere un presidente di Autorità Portuale per mere beghe politiche”. Ma al tempo stesso il Ministero dei trasporti avrà il potere di far decadere anzitempo presidente e membri del Comitato di gestione in caso di “gravi irregolarità nell’espletamento delle funzioni e delle competenze”. Insomma verrà accentrato a Roma ancor più potere di quello che già attualmente la riforma portuale del 2016 prevede in materia di porti.

Lo ha fatto sapere a Port News il senatore democratico e capogruppo Pd in Commissione Ambiente, Andrea Ferrazzi, annunciando l’approvazione in Senato dell’emendamento al Dl Semplificazioni che spezza l’automatismo tra la revoca del mandato del presidente di un’Autorità di Sistema Portuale e la mancata approvazione del bilancio consuntivo. Il caso, come riportato da SHIPING ITALY, ha riguardato recentemente gli scali portuali veneti guidati da Pino Musolino. La proposta emendativa interviene sulla lettera c del comma 3 dell’articolo 7 della legge 84/94 dove, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sono disposti la revoca del mandato del Presidente e lo scioglimento del Comitato di Gestione qualora i bilanci non siano approvati entro i termini previsti dalla legge. È bastato sostituire le parole “sono disposti” con “possono essere disposti” per ottenere un risultato che Ferrazzi definisce “fondamentale per la qualità dello sviluppo dei porti, per la competizione internazionale e la trasparenza”. La questione ovviamente non riguarda solo Venezia ma interessa potenzialmente tutti i porti italiani: “Abbiamo voluto sanare un vulnus legislativo che rischiava di bloccare i nostri porti” ha aggiunto il senatore.

Port News informa poi che l’emendamento va a modificare anche la lettera b del già richiamato comma 3 dell’art. 7, cancellando, per i casi di disavanzo del bilancio consuntivo, la disposizione della revoca del mandato del presidente e lo scioglimento del Comitato di Gestione prevedendo invece che “questi possano invece essere disposti qualora siano riscontrati dai competenti organi di controllo, giurisdizionali o amministrativi, l’omesso esercizio o gravi irregolarità nell’espletamento delle funzioni e delle competenze”.

Per Ferrazzi si tratta di un punto qualificante dell’emendamento: “Il MIT ha tutto il diritto di poter valutare come viene gestito un porto, che comunque rimane un bene pubblico. Chi guida le AdSP deve poter essere valutato sulla base dei risultati di gestione”.

Nuove regole che a breve diventeranno legge perché l’iter di conversione del Dl Semplificazioni prevede per domani il voto al Senato, dopo di che passerà alla Camera, dove dovrà essere approvato entro il 14 settembre.

C’è un’altra novità per i porti italiani che arriva dal Partito Democratico e riguarda il cold ironing, vale a dire l’alimentazione elettrica da terra delle navi durante l’ormeggio in porto, perché presto costerà meno.

Con una nota diffusa dal responsabile del Dipartimento Nazionale Economia del Mare del Partito Democratico, Matteo Bianchi, è stata resa nota l’approvazione in commissione al Senato dell’emendamento al Dl Semplificazioni che elimina gli oneri generali di sistema per le forniture di energia elettrica alle navi attraccate in banchina. “E’ un importante contributo alla diffusione del cold ironing nel nostro Paese. Le grandi navi ormeggiate nei porti italiani tengono i motori accesi, alimentandosi attraverso combustibili fossili, generando inquinamento atmosferico e acustico nelle città portuali. Il cold ironing, cioè l’alimentazione elettrica della nave da terra, è tra le soluzioni tecnologiche alternative valide, sinora però la sua diffusione è stata fortemente limitata a causa dell’alto costo dell’energia elettrica in Italia” si legge in una nota.

“Per rendere più conveniente l’alimentazione elettrica dalla banchina rispetto al bruciare carburante per tenere accesi i motori, come Dipartimento Nazionale Economia del Mare del Partito Democratico, lavoriamo da mesi per ridurre il costo dell’energia elettrica destinata al cold ironing. Nel decreto milleproroghe dello scorso gennaio, con un emendamento firmato dal vice segretario nazionale del PD On. Andrea Orlando, abbiamo ottenuto la previsione di una tariffazione dedicata e abbiamo abbattuto l’accisa. Ora, grazie all’emendamento presentato dalla vice presidente del Senato Anna Rossomando e dal Senatore Andrea Ferrazzi e approvato nell’esame in commissione del Dl semplificazioni, eliminiamo anche gli oneri generali di sistema dal costo dell’energia elettrica per alimentare le navi in banchina”.

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