Mandato in archivio un non facile 2020, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna volge lo sguardo al prossimo triennio per portare a termine i progetti avviati e pianificare la graduale rivoluzione dei porti sardi in chiave infrastrutturale, funzionale, occupazionale, tecnologica e ambientale. Il Comitato di gestione della port authority guidata da Massimo Deiana ha appena approvato il Piano Operativo Triennale 2021 – 2023, previa consultazione con l’Organismo di Partenariato della Risorsa Mare, insieme agli Adeguamenti Tecnico Funzionali (ATF) ai Piani Regolatori di Cagliari ed Olbia.
Fulcro del nuovo Pot è la pianificazione delle funzioni future dei sette porti di sistema. Più nel dettaglio per Cagliari la pianificazione del prossimo triennio prevede “il graduale trasferimento del traffico ro-ro e ro-pax dal porto storico all’avamporto ovest del porto canale (quello est sarà dedicato alla cantieristica nautica); la riqualificazione del terminal crociere e la riorganizzazione dei varchi di security e di accesso; il potenziamento infrastrutturale del porto canale con prolungamento delle banchine rinfuse, l’allargamento della canaletta di accesso e l’infrastrutturazione degli spazi retrobanchina. Tutta l’area del porto storico cagliaritano verrà destinata a nautica da diporto, con la riqualificazione dell’ex stazione marittima che diventerà area dedicata ai servizi al turismo”.
Olbia riconferma la sua vocazione al traffico passeggeri e mezzi commerciali. “Oltre agli interventi – spiega la port authority – di dragaggio e riqualificazione delle banchine dell’Isola Bianca e del porto industriale Cocciani, si prevede una totale revisione e razionalizzazione delle aree di accesso portuale e della viabilità, un’apertura della stazione marittima e delle attività commerciali alla libera fruizione, la riqualificazione dei servizi ai passeggeri e ai crocieristi”.
Per Porto Torres il Pot prevede “la tanto attesa separazione dei traffici commerciali da quelli dedicati alle rinfuse, con il trasferimento delle navi ro-pax dall’Asi al porto civico che, nell’ambito del massiccio intervento di realizzazione dell’Antemurale, verrà sottoposto a dragaggio per favorire l’ormeggio anche di navi da crociera e a una revisione totale dei servizi ai passeggeri con l’acquisizione del terminal passeggeri e suo collegamento con l’area sterile, la riqualificazione dell’ex mercato ittico in centro direzionale con uffici dell’AdSP, cluster portuale e pesca”.
Rivoluzione anche per lo scalo di Golfo Aranci “che punta a liberarsi dalla servitù dei binari delle FS e del cavalcavia, che sarà sostituito con un progetto di nuova viabilità alternativa e funzionale condiviso con Comune e Provincia. Per il porto è previsto l’allungamento della banchina dedicata ai traghetti, l’approfondimento dei fondali per rendere agevole l’accosto di navi da crociera di medie dimensioni e l’ottimizzazione dei servizi della stazione marittima”.
Il porto di Oristano – Santa Giusta conferma la vocazione merci alla rinfusa, con il potenziamento dei banchinamenti esistenti e delle aree retroportuali, “ma apre anche all’ipotesi di traffico ro-ro e ai collegamenti ferro – mare con il ripristino della banchina esistente e il raccordo con la dorsale ferroviaria. Particolare attenzione, visti i risultati positivi del 2019, verrà dedicata al comparto crocieristico con l’individuazione di un’apposita banchina e relativi servizi ai passeggeri” si legge ancora nella nota dell’AdSP.
Su Portovesme il prossimo triennio sarà decisivo “per la creazione di una nuova banchina dedicata ai collegamenti con Carloforte e al dragaggio dei fondali. Interventi che consentiranno la definitiva eliminazione della commistione con i traffici merci e il pieno utilizzo, con il completamento e i dragaggi degli specchi acquei, della banchina est”.
Infine per lo scalo di Santa Teresa è previsto “il prolungamento dell’attuale banchina per consentire la sosta di due unità e la realizzazione di un nuovo piazzale per i mezzi in imbarco”.
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