L’Autority dei Trasporti smorza l’entusiasmo ferroviario di Gioia Tauro
La “piena operatività dell’attività ferroviaria ed intermodale del porto di Gioia Tauro”, che una nota della locale Autorità Portuale dava ieri per imminente, non sarebbe in realtà così dietro l’angolo. L’Autorità di Regolazione dei Trasporti, infatti, ha diramato una nota per precisare che “la sola adozione del RECOMAF (Regolamento comprensoriale della manovra ferroviaria nel porto […]
La “piena operatività dell’attività ferroviaria ed intermodale del porto di Gioia Tauro”, che una nota della locale Autorità Portuale dava ieri per imminente, non sarebbe in realtà così dietro l’angolo.
L’Autorità di Regolazione dei Trasporti, infatti, ha diramato una nota per precisare che “la sola adozione del RECOMAF (Regolamento comprensoriale della manovra ferroviaria nel porto di Gioia Tauro) non è esaustiva degli obblighi previsti dalle misure regolatorie dell’Autorità prevista all’Allegato A alla delibera ART n. 130/2019 e dalle normative nazionali e comunitarie, volte a garantire agli interessati accesso equo, trasparente e non discriminatorio agli impianti di servizio ferroviari e ai servizi in essi forniti”.
L’Autorità Portuale, a onor del vero, aveva segnalato la necessità della stipula, in capo ai terminalisti raccordati Mct (sia pr il terminal che per il gateway intermodale) e Automar Logistics, di un “contratto di raccordo, ma il tenore della sua nota lasciava pensare ad una formalità.
Che tale non è, evidentemente, per il garante. Al punto da diffondere una nota pubblica per evidenziare almeno altri due ulteriori adempimenti in capo alla Adsp Tirreno Meridionale e Jonio: “La tempestiva regolarizzazione dei contratti di raccordo con il gestore della rete ferroviaria nazionale Rfi, come stabilito dalle misure regolatorie sulle infrastrutture portuali, che prevedono l’assunzione di precisi impegni, da parte delle società concessionarie, volti a garantire l’accesso equo, trasparente e non discriminatorio nei confronti dei richiedenti i servizi ferroviari, e sul rispetto dei quali l’Autorità di Sistema Portuale deve necessariamente vigilare ed intervenire, ove necessario e per quanto di competenza; un’analoga regolarizzazione dei contratti di raccordo nel caso siano presenti dorsali di raccordo o dispositivi di armamento ad uso comune tra i gestori dei singoli impianti di servizio e al di fuori delle aree in concessione”.
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