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Prosegue la ‘rivoluzione’ fra Maersk e gli spedizionieri anche in Italia

Con una comunicazione diffusa nei giorni scorsi, Maersk ha informato la sua clientela italiana che a partire dal prossimo 17 gennaio non accetterà più richieste di cancellazioni o modifiche ‘manuali’ alle prenotazioni e che queste operazioni dovranno essere svolte unicamente tramite il suo servizio web. In questo modo, ha spiegato il gruppo danese, le richieste […]

di Nicola Capuzzo
21 Dicembre 2021
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Con una comunicazione diffusa nei giorni scorsi, Maersk ha informato la sua clientela italiana che a partire dal prossimo 17 gennaio non accetterà più richieste di cancellazioni o modifiche ‘manuali’ alle prenotazioni e che queste operazioni dovranno essere svolte unicamente tramite il suo servizio web.
In questo modo, ha spiegato il gruppo danese, le richieste saranno evase nel giro di un’ora (senza il rischio che vadano ‘perse’) anziché nelle otto necessarie ad oggi.

L’iniziativa pare inserirsi in un piano di più ampio respiro con cui il gruppo danese – secondo rumours riportati in diverse occasioni, in particolare da Loadstar – starebbe cercando di spostare on line la maggior parte delle attività di booking (o, meglio, quelle legate a carichi di minor entità e di spedizionieri più piccoli),  riservando la firma di contratti di lunga durata solo ai clienti più importanti e dai volumi più consistenti.

Già lo scorso ottobre la testata aveva riportato che l’intenzione di Maersk fosse quella di ‘tagliare fuori’ gli operatori più piccoli per rivolgersi direttamente ai caricatori, con l’obiettivo di incrementare quindi ancora i propri margini. Nelle ultime settimane questo piano è stato meglio circostanziato, ancora sulla base di indiscrezioni, ssulle pagine della stessa testata. Diversi clienti (spedizionieri e Nvocc) del liner hanno detto di essere stati spinti a effettuare booking on line, ovvero sulla piattaforma Maersk Spot. Un operatore in particolare ha spiegato che non gli è stata più offerta la possibilità di siglare un contratto trimestrale per spedizioni dall’Asia verso il Nord Europa, per le quali ha invece dovuto effettuare una prenotazione sulla piattaforma, aggiungendo che comunque gli è stata prospettata la possibilità di un accordo in caso di invii per durate più elevate.

Parallelamente Maersk avrebbe iniziato a strutturare meglio la sua offerta di contratti, prevedendone di sei tipi diversi per la stagione 2022: Flat (che garantisce l’invio di un certo numero di container per tratta settimanalmente), Seasonal Pre-set, Seasonal Sync, Block space, Flexible e Unlimited. Questi ultimi tre in particolare sarebbero resi disponibili solo su offerta diretta dei commerciali della compagnia.
Secondo indiscrezioni raccolte da Loadstar, il discrimine per la firma di un contratto sarebbe nel minimo di 100 container a settimana: al di sotto di questa quota, la clientela verrà spostata sul booking on line di Maersk Spot.

Secondo alcuni commentatori, interpellati sempre dalla testata britannica, questa rivoluzione in casa Maersk potrebbe tuttavia rappresentare per gli spedizionieri più piccoli l’opportunità di sottrarre affari ai loro concorrenti più grossi. Sean Crook, direttore della casa di spedizioni Neolink di Sidney, ha spiegato: “In molti casi abbiamo visto che i nostri contratti nominali (Nac) si sono rivelati meno affidabili di quelli di tipo Fak di tipo spot”. Crook, che ha detto di suggerire spesso ai suoi clienti di servirsi di quest’ultima opzione per ottenere spazio in stiva, si è detto convinto che le grandi case di spedizioni multinazionali perderanno quote di mercato perché non offrono alla loro clientela la stessa trasparenza nell’evidenziare che spesso pagare (più alti) noli spot è la soluzione migliore per assicurarsi che il carico possa partire e arrivare a destinazione senza ritardi.

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