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Signorini annuncia: “Sui depositi chimici a ponte Somalia iter corretto per il Consiglio Superiore”

Il presidente della port authority genovese, audito in Parlamento sul trasferimento degli insediamenti di Superba e Carmagnani, aggiorna sull’iter e prova a tranquillizzare su perdita di lavoro e accosti, ventilando alternative per Grimaldi

di Redazione SHIPPING ITALY
26 Aprile 2022
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Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha dato un primo via libera al progetto, propostogli dall’Autorità di Sistema Portuale di Genova, di trasferire i depositi chimici di Superba e Carmagnani, oggi collocati su aree private a monte del porto petroli di Multedo, in aree portuali del bacino di Sampierdarena (Ponte Somalia, oggi in concessione a Terminal San Giorgio per traffici ro-ro).

A renderlo noto è stato il presidente dell’ente, Paolo Emilio Signorini, nel corso di un’audizione innanzi la Commissione Trasporti della Camera. Il Consiglio Superiore lo scorso 29 marzo, infatti, avrebbe inviato ad Adsp una richiesta di integrazione, “condividendo però con l’occasione l’impostazione amministrativa dell’Adeguamento tecnico funzionale, ritenendo cioè corretto non ricorrere a una variante di piano regolatore portuale”.

Non solo, perché – ha aggiunto Signorini – “ha stabilito il non contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti e, quanto a fattibilità e non rilevanza ambientale, ha evidenziato che il carico pertinente all’accessibilità risulta in diminuzione, che il quadro emissivo delle matrici ambientali (acqua, rifiuti, suolo) risulta stabile, che il carico ambientale non risulta superiore alle previsioni di Prp e che l’attività delle due società è compatibile con il contesto all’intorno”.

Il numero uno dell’Adsp genovese si è detto anche convinto che le “discussioni informali con Enac” abbiano chiarito come in sede formale l’ente aeroportuale fornirà un parere positivo sulla base del fatto che “sull’area interessata da interferenza col cono aereo (area C) saranno realizzati depositi per prodotti non infiammabili e non vi ormeggeranno chimichiere”. Analogamente sarà in fase autorizzativa che si valuteranno eventuali decisioni dell’Autorità Marittima sul superamento dell’ordinanza (32/2001) che oggi impedisce i traffici in questione a Ponte Somalia.

A proposito dell’iter Signorini ha spiegato che “entro domani manderemo al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici le integrazioni. Entro 30 giorni avremo il suo parere definitivo sull’Adeguamento tecnico funzionale. A quel punto procederemo all’accordo sostitutivo (con coinvolgimento di Superba, Carmagnani – il cui amministratore delegato Emilio Carmagnani, ugualmente audito, ha parlato di una joint venture concessionaria – e Terminal San Giorgio) e, non appena gli istanti produrranno il progetto definitivo, lo porteremo in conferenza dei servizi (dove si esprimeranno formalmente Capitaneria ed Enac), poi progetto esecutivo e lavori”.

Incalzato dalle domande dei deputati (soprattutto Davide Gariglio del Pd e Roberto Traversi del M5S) Signorini ha provato a gettare acqua sul fuoco dei temi di sua diretta competenza (non auditi Comune, Enac, Capitaneria e Vigili del Fuoco, contrari, secondo l’a.d. di Superba, Alessandro Gentile, all’ipotesi di spostare i depositi sulla nuova diga foranea). In primis la paventata – dai sindacati, ma anche da un recente studio di Assagenti – riduzione di accosti (270 circa), traffico ro-ro e conseguentemente lavoro: tanto per Filt Cgil, Fit Cisl (sentiti in audizione) quanto per gli agenti marittimi in gioco ci sarebbero oltre 120 dipendenti di Terminal San Giorgio e Forest e circa 10mila avviamenti della Culmv, il tutto in larga parte afferente al traffico del Gruppo Grimaldi.

Sul punto Signorini ha imboccato due strade parallele (e almeno altrettanto fumose). Sulla problematica degli accosti per Grimaldi che verrebbero meno ha ribadito che il problema non sussisterebbe, dato che il lato ponente, su cui principalmente attraccano le sue navi, resterebbe a disposizione. In realtà, come ribadito dallo stesso gruppo armatoriale partenopeo, il vero problema non è quello degli accosti bensì delle superfici per il parcheggio dei rotabili come ricordato da Roberto Gulli di Uiltrasporti. Del resto è la stessa istanza di Superba ad affermare che “è sconsigliabile l’impiego di aree portuali e zone di banchina in couso per attività diverse dalla movimentazione di prodotti liquidi” per cui, se venisse recepita così come è stata presentata, l’utilizzo dell’accosto di ponente di ponte Somalia sarebbe comunque precluso.

Quanto ai lavoratori, Signorini ha ridimensionato, con accenno al Piano organico porto (atteso da un anno e mezzo e oggi promesso “per giugno”), a 5mila le giornate a rischio della Culmv e a “insignificante” l’impatto previsto sui dipendenti di Terminal San Giorgio; l’ultima freccia che il presidente dell’Adsp ha estratto dalla faretra è stata quella della “necessità di ritornare sul punto con il Gruppo Grimaldi. Facendo una riunione non appena i dati tecnici (Atf e progetto definitivo) saranno più chiari, in modo da valutare la vera interferenza e le alternative”. Da vedere se sarà centrato il bersaglio di evitare la fuga di uno degli armatori più importanti per il porto di Genova.

A.M.

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