Riparte (con budget di 284 Mln) la gara per la maxi nave oceanografica maggiore della Marina Militare
Dopo il fallimento del precedente procedimento, la Direzione degli Armamenti Navali della Difesa ha approntato una nuova gara con scadenza fissata già al prossimo 26 settembre

Dopo il fallimento della precedente procedura, andata deserta (del cui esito si è saputo solo poche settimane fa), la Direzione degli Armamenti Navali della Difesa è tornata subito a cercare un operatore (o un gruppo di imprese) disposto a realizzare la nuova maxi nave idro-oceanografica maggiore della Marina Militare, l’unità identificata anche con la sigla Niom destinata a prendere il posto dell’ammiraglia Magnaghi in vista del suo pensionamento.
Perché questa volta la gara possa avere maggiori possibilità di successo, il nuovo bando, pubblicato nei giorni scorsi (e con scadenza molto ravvicinata, fissata infatti già al prossimo 26 settembre), ha decisamente rialzato il budget disponibile. Dai 259 milioni del procedimento precedente chiusosi con un nulla di fatto (importo complessivo per i 6 lotti in cui questo è stato e resta suddiviso), si sale ora infatti alla cifra di 284 milioni (di cui circa 10,755 non soggetti a ribasso), importo dedicato a coprire anche le attività di progettazione e il supporto logistico.
Un rialzo consistente considerato che così la posta in gioco risulta quindi ora superiore anche a quella di 281 milioni che era stata indicata inizialmente per il procedimento e poi sfrondata (appunto, a 259 milioni) per ragioni di equilibrio dei bilanci e di sostenibilità del debito pubblico.
Nel dettaglio, il nuovo bando prevede come detto sei lotti, di cui quello relativo alla progettazione del valore di 22,3 milioni e quello per la fornitura vera e propria dell’unità da 218,8 milioni.
Quanto ai requisiti della nave, la prima procedura indicava caratteristiche come la presenza di sistemi DP 2, una lunghezza fuori tutto di 105 metri, una larghezza di 18, con dislocamento di 5.000 tonnellate, propulsione full electric, velocità massima di 15 nodi, autonomia di 7.000 miglia (a 12 nodi), e una presenza di 145 posti letto, nonché di diverse gru (di cui una offshore da 190 tonnellate). La Niom– che sarà gestita dall’Istituto Idrografico della Marina Militare, con sede a Genova – avrà il compito di “assicurare senza soluzione di continuità l’assolvimento dei compiti istituzionali afferenti al Servizio Idrografico nazionale” che le sono direttamente attribuiti, permettendo inoltre all’Italia di “accrescere le proprie capacità di ricerca e esplorazione in nuove regioni del mondo, quale quella artica […] e la possibile apertura di nuove rotte commerciali”, attività per svolgere le quali dovrà essere in grado di operare a -20°. In aggiunta la nave dovrà svolgerà attività di aggiornamento della cartografia nautica e in generale a supporto della comunità scientifica sia nazionale, sia internazionale ovvero per conto dell’International Hydrographic Organization (Iho).
F.M.
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