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Il n.1 di Hapag Lloyd conferma nuovi investimenti nei terminal (fra cui Genova)

Rolf Habben Jansen ha ammesso anche una correzione al ribasso dei noli ma non sembra spaventato dall’enorme portafoglio ordini di nuove navi

di Redazione SHIPPING ITALY
5 Settembre 2022
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Berlin Express (Hapag Lloyd) bacino evoluzione porto Genova (1)

Il vettore marittimo tedesco Hapag-Lloyd ha pubblicamente annunciato l’avvio di un ambizioso piano d’investimenti per espandere e rinnovare la propria flotta e sta cercando di investire in ulteriori a terra nei porti per ampliare il proprio vantaggio competitivo. Lo ha detto all’agenzia Reuters l’amministratore delegato della compagnia di navigazione, Rolf Habben Jansen, forte di un secondo trimestre del 2022 chiuso con ricavi pari a 8,99 miliardi di euro, con una straordinaria crescita del +91,9% sullo stesso periodo dello scorso anno, il margine operativo lordo è stato pari al valore record di 5,28 miliardi di euro (+172,9%), idem dicasi per l’Ebit con 4,80 miliardi (+197,1%) e per l’utile netto pari a 4,48 miliardi di euro (+194,7%).

Il tutto a fronte di container trasportati dalla flotta di hapag Lloyd che nel secondo trimestre del 2022 sono stati pari a 3,02 milioni di Teu, appena inferiori (-0,2%) a quelli trasportati nel corrispondente periodo dello scorso anno. Globalmente nel secondo trimestre di quest’anno il valore medio delle tariffe per le spedizioni via mare sono state pari a 3.935 dollari/Teu (+71,2%); il nolo medio più elevato è risultato quello relativo ai servizi transpacifici (4.001 dollari/Teu, +77,3%), seguito da quelli relativi ai servizi Far East – Europa (3.242 dollari/Teu, +53,1%), ai servizi transatlantici (2,893 dollari/Teu, +83,3%), ai servizi con l’America Latina (2.710 dollari/Teu, +84,0%), a quelli con l’Africa (2.559 dollari/Teu, +48,3%), a quelli con il Medio Oriente (2.357 dollari/Teu, +74,3%) e ai servizi intra-asiatici (1.939 dollari/Teu, +71,4%).

Guardando al mercato attuale, però, Rolf Habben Jansen, ha specificato che “attualmente, per alcune rotte, si stanno riscontrando sul mercato i primi segnali di allentamento dei noli spot. Tuttavia – ha precisato – ci aspettiamo una buona seconda metà dell’anno”.

A proposito dei nuovi investimenti ha aggiunto: “Attualmente abbiamo ordinato 22 navi, di cui dodici da 24.000 Teu e dieci da 13.000 Teu” per un piano d’investimenti pari a circa 3 miliardi di dollari. In termini di capacità di stiva significa per il global carrier tedesco un incremento pari a un quarto alla flotta in termini di Teu.

Nuove risorse sono state stanziate anche in un nuovo programma di rinnovo e retrofit della flotta che riguarda più di 150 navi, mentre la compagnia sta valutando investimenti in terminal portuali per il prossimo anno. “Sarebbe logico investire nell’infrastruttura dei terminal portuali in luoghi in cui siamo già forti” ha detto Habben Jansen, suggerendo l’Europa ma aggiungendo che il Nord e il Sud America sono potenziali siti. Genova (scalo che per Hapag Lloyd è di primaria importanza in Italia), e in particolare il gruppo Spinelli che controlla il Genoa Port Terminal, sono come noto da tempo nel mirino e un accordo fra le parti per l’acquisizione del 49% è atteso nel prossimo futuro. “Sarei sorpreso se non ci fosse un investimento nel business dei terminal entro i prossimi 12 mesi” ha aggiunto il numero uno di Hapag Lloyd parlando sempre in generale. I recenti acquisti di partecipazioni in hub portuali includono Damietta in Egitto, Tanger Med in Marocco e JadeWeserPort a Wilhelmshaven in Germania.

L’amministratore delegato ha infine confermato le previsioni al rialzo della società per gli utili dell’intero anno 2022, affermando che i minori introiti derivanti dalle tariffe di nolo e l’aumento dei prezzi dell’energia incideranno sugli utili tra sei o nove mesi.

“È vero che stiamo pagando molto di più per i carburanti, ma ci sono anche i primi segnali che i prezzi di alcune materie prime stanno scendendo di nuovo” ha osservato Habben Jansen, riferendosi alle pressioni inflazionistiche. Per quanto riguarda invece la capacità di stiva ha evidenziato come un portafoglio ordini pari al 28% del volume totale della flotta attualmente in esercizio è eccessivo. Detto ciò, il vertice della shipping line con sede ad Amburgo ritiene improbabile che la sovraccapacità dell’ultimo decennio ritorni a palesarsi poiché entreranno in vigore norme ambientali più severe che imporranno tempi di viaggio più lenti.

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