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Pessina: “Hapag Lloyd vuole più treni dal Genoa Port Terminal di Spinelli”

Annunciata intanto da Schenone la partenza a gennaio del nuovo collegamento intermodale fra il Psa Genova Pra’ e Stoccarda

di Nicola Capuzzo
26 Ottobre 2022
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Genoa Port Terminal – Spinelli

Dal prossimo mese di Gennaio dal terminal Psa Genova Pra’ partirà il primo treno container diretto da e per la Germania e anche dal Genoa Port Terminal il nuovo socio di minoranza Hapag Lloyd intende potenziare il trasporto su ferro. Questo è quanto emerso dalla quinta edizione del convegno “Un mare di Svizzera” organizzata a Lugano dall’associazione Astag e dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale.

“Nel 1992 agenziavamo un consorzio di armatori coreano-tedesco che pensava di aprire un servizio dall’Estremo Oriente al Mediterraneo per servire dall’Italia mercato svizzero e dell’Europa centrale. Sono passati 30 anni e oggi ci sono effettivamente le condizioni perché un’idea di questo tipo possa essere concretamente realizzata” ha affermato Giulio Schenone, consigliere delegato di Psa Genoa Investments. “Adeguare la supply chain ai cambiamenti climatici è oggi una necessità, non più solo una convenienza. Il cliente finale, e di conseguenza anche gruppi come Ikea, Migros o altri grandi ricevitori, chiedono come viene trasportata la loro merce da comprare. La stessa azienda vuole assicurarsi di avere un minor impatto possibile e per questo stiamo cercando di adeguare la nostra offerta di servizi soprattutto a questo tipo di situazione”.

Il terminal container di Genova Pra’ gestito da Psa raddoppia dunque il suo sforzo nella ferrovia: “Qualche anno fa abbiamo iniziato un treno diretto a Basilea e ora, dal prossimo gennaio, partiremo con un secondo treno diretto per Stoccarda con una cadenza inizialmente bisettimanale. Abbiamo imparato che bisogna essere parte integrante della comunità logistica locale e per questo Psa ha aperto un ufficio a Basilea assumendo persone che sono diventate parte integrante della comunità locale. Lo stesso faremo a Stoccarda”. Ad oggi la percentuale di riempimento del treno container fra Genova e Basilea è dell’80%.

La ferrovia sarà al centro delle strategie future anche del Genoa Port Terminal secondo quanto preannunciato da Paolo Pessina, presidente di Assagenti e dirigente di Hapag Lloyd Italy, filiale italiana del vettore marittimo tedesco appena entrato al 49% nel terminal del Gruppo Spinelli. “Il porto di Genova è diventato attrattivo per le grandi linee di navigazione grazie a un’offerta infrastrutturale a terra. Nell’ingresso nel terminal di Spinelli ha inciso tutto l’offerta infrastrutturale del porto”.

Dopo aver ricordato che “Hapag Lloyd è il primo cliente del porto di Genova per volumi e il secondo in Italia dopo Msc”, Pessina ha confermato che il global carrier tedesco ha avviato strategia di integrazione anche della logistica a terra. “Per ora siamo soci di minoranza per cui per ora sta a Spinelli gestire la strategia. Posso dire però che intendiamo puntare molto sul treno” ha aggiunto il manager. Sottolineando che “i terminal container genovesi non possono accontentarsi di fare il 15% via ferrovia, devono darsi un modello operativo diverso. Dobbiamo fare più treni”.

Sullo stesso tema si è espresso durante il proprio intervento anche paolo Emilio Signorini, presidente della port authority di Genova e Savona, sottolineando come l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale stia investendo per consentire l’aumento della quota di traffico con questa modalità. “Come Sistema, dal 2018 al 2022, siamo cresciuti del 24,5% per numero di treni complessivi. Allora il rail-ratio era 13,4% ora abbiamo raggiunto il 16,5 % grazie anche al potenziamento dei collegamenti con Svizzera e Germania” sono state le sue parole.

Il presidente ha poi ribadito gli obiettivi da raggiungere entro il 2026 negli scali di sua competenza: la conclusione di tutti i progetti infrastrutturali del Programma Straordinario degli interventi, l’avvio di nuovi investimenti come il completamento del processo di digitalizzazione – in particolare quello legato alle operazioni ai varchi – l’integrazione operativa del sistema portuale con le aree retroportuali, la fluidificazione dei flussi veicolari e ferroviari, l’innalzamento dei livelli di security e l’implementazione del Port Community System.

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