Primo bimestre del 2023 in sofferenza per i traffici in porto a Genova, Savona cresce
Cupo il trend dei container nel capoluogo ligure, mentre crescono i Teu (ma calano le tonnellate) a Vado Ligure. Traffico passeggeri invece in forte crescita anche rispetto al prepandemia, crocieristi compresi

Dopo l’ultimo trimestre 2022 in discesa, i dati di traffico dei primi due mesi del 2023 certificano che la ripresa post-Covid, che alla fine del terzo trimestre dell’anno scorso aveva portato i volumi ai livelli del 2019, per i porti del sistema del Mar Ligure occidentale è ormai tramontata e una fase di forte rallentamento è in corso.
Alla fine di febbraio, infatti, il totale delle merci movimentate fra Genova e Savona non arriva a 10,1 milioni di tonnellate, sotto del 4,6% rispetto ai primi due mesi del 2022 e del 6,4% rispetto al 2019. Quanto ai container, la merceologia più rilevante per quantità e quella su cui l’Autorità di sistema portuale punta molte delle sue fiches di investimento, i valori sono rispettivamente del -8,5% e del -1,9% in tonnellate e del -4,8% e del -3,3% in termini di Teu (malgrado due terminal in più rispetto al 2019, Vado Gateway e Bettolo).
La situazione più grave è nel capoluogo, dove i livelli pre-pandemia non erano ancora stati completaente recuperati e la decrescita ora sembra accelerare. Il totale delle merci movimentate è stato pari al -6,6% rispetto al primo bimestre 2022 e del -12,5% rispetto a quello 2019. Per i container -8,5% e – 10,9% in tonnellate e -7,1% e -11,9% in Teu. Va meglio a Savona, dove le tonnellate complessive sono cresciute del 2,1% rispetto ai primi due mesi del 2022 e del 19,3% rispetto al primo bimestre 2019. Ma è preoccupante che la spinta a monte di questo divario positivo sul prepandemia – quella dovuta all’avvio della piattaforma controllata da Apm Terminal e partecipata da Cosco a Vado Ligure – abbia perso slancio allo stesso ritmo del capoluogo, segno di un male congiunturale significativo: le tonnellate movimentate in contenitori a Vado infatti sono state inferiori dell’8,5% mentre curiosamente i Teu sono passati da 36mila a 43mila nel bimestre.
Tiene il traffico convenzionale (+1,7% sul 2022 e +2,4% sul 2022) con Savona (+8,5% e +1,7%) che accelera su Genova (-1% e +2,4%). Complessivamente male invece gli oli minerali, seconda merceologia per quantità, che segnano -3,8% sul 2022 e -10% sul 2019. In crescita, con 486mila tonnellate, le rinfuse solide, anche se lontanissime dal prepandemia (-22,1%), con entrambi i porti in forte ripresa (+2% e +24,6% a Genova) anche se Savona paga lo scotto del carbone venuto meno (+17,9% e -32%). Crollo evidente per i traffici industriali (Ansaldo Energia e Acciaierie d’Italia), con 207mila tonnellate sceso del 28,6% rispetto al 2022 e del 46,9% rispetto al 2019.
Parziale consolazione sul fronte passeggeri. Con quasi 269mila passeggeri movimentati nei primi due mesi, il sistema dei Ports of Genoa cresce del 151,1% sul 2022 e del 25,2% sul 2019. I passeggeri dei traghetti a Genova hanno fatto segnare +45,9% e +22,6% mentre i crocieristi +347,2% e soprattutto +65,5%, a Savona i crocieristi (irrilevante il traffico passeggeri invernale dei traghetti) sono stati quasi 41mila, oltre sei volte quelli del primo bimestre 2022, ma più che altro non distanti dai 42.100 dei primi mesi del 2019 (-2,9%).
A.M.
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