La Commissione Europea cancella la Cber per i vettori container
“Il consolidamento dei vettori, le alleanze globali e l’integrazione verticale” secondo Bruxelles hanno portato a nuove condizioni di mercato che rendono l’esenzione “non più adatta”
La Commissione Europea ha annunciato oggi di aver deciso di non prolungare la Cber (Consortia Block Exemption Regulation), ovvero il sistema di esenzioni dalla normativa antitrust standard di cui beneficiano i liner marittimi del settore container, la quale terminerà quindi il 25 aprile 2024.
Il pronunciamento arriva a seguito dell’avvio dell’ultima revisione della esenzione, che era entrata in vigore per la prima volta nel 2009 con l’obiettivo di permettere ai carrier di approntare alleanze (appunto, i Consortia) in grado di consentirgli di raggiungere economie di scala, e quindi offrire un maggior numero di collegamenti con una maggiore quantità di stiva dislocata e livelli di servizio più elevati.
Un obiettivo che però, secondo gli stakeholder che hanno offerto il proprio punto di vista nel corso della consultazione pubblica avviata nell’agosto dello scorso anno, è stato raggiunto molto limitatamente.
“Questo settore chiave ha subito cambiamenti strutturali significativi, come il consolidamento dei vettori, le alleanze globali e l’integrazione verticale, con conseguenti nuove condizioni di mercato, emerse durante la pandemia di coronavirus” ha commentato il commissario alla concorrenza Didier Reynders, che lo scorso settembre ha rilevato il portafoglio da Margrethe Vestager, ora in corsa per la presidenza della Bei. “La nostra valutazione ha dimostrato che un’esenzione per categoria specifica per le compagnie di navigazione non è più adatta a queste nuove condizioni di mercato”.
La prima approvazione della Cber risale al 2009 ma questa è stata poi oggetto di rinnovi nel 2014 e nel 2020. Nell’ultimo caso la commissione ha però preferito limitare la durata della estensione a soli 4 anni in modo da poter garantire una “risposta migliore” in caso di mutamenti del contesto di mercato.
Già contestata in passato, la Cber è finita sotto una pioggia di critiche da parte di spedizionieri e caricatori proprio durante la pandemia da Covid-19 e nelle sue fasi immediatamente successive, quando i clienti dei carrier si sono trovati a doversi muovere in un mercato del trasporto container caratterizzato da costi elevatissimi a fronte di livelli di servizio scivolati invece verso il basso.
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