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Porti

A Catania spazi dedicati per Grimaldi e Grandi Navi Veloci da metà 2024

La riorganizzazione dei traghetti e quella delle crociere (secondo accosto e stazione marittima) preliminare al nuovo Prp del porto etneo da 1,5 miliardi di euro di investimenti

di Andrea Moizo
12 Ottobre 2023
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Genova – “Bisognerà attendere qualche mese, ma a partire dalla seconda metà dell’anno prossimo avremo i primi effetti del riassetto che abbiamo pensato per il porto di Catania”.

A parlare è il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar di Sicilia Orientale, Francesco Di Sarcina, che, dopo esser intervenuto sull’altro porto del sistema, Augusta, sta rifinendo il lavoro di riorganizzazione, sulla base del Dpss – Documento di Pianificazione Strategica di Sistema approvato poco prima del suo insediamento, dell’intero sistema portuale etneo, il cui culmine sarà il nuovo Piano regolatore portuale di Catania.

“Entro l’anno partirà l’iter di approvazione, cui contiamo di arrivare fra fine 2024 e inizio 2025. Il principio cardine sarà una nuova concezione dell’integrazione del porto con la città, cui sarà destinata una ‘fetta’ significativa di area portuale. Ma non sacrificheremo le attività commerciali. Da una parte, infatti, prevediamo un uso più efficiente delle aree esistenti e dall’altra un’espansione, ancorché contenuta, a sud, per la quale, date le note criticità ambientali, in primis idrauliche per le interferenze dei fiumi presenti, stiamo già conducendo le opportune verifiche” spiega Di Sarcina, traguardando “un monte di investimenti, fra pubblico e privato, vicino al miliardo e mezzo di euro, per un Prp destinato ad esaltare la vocazione turistica della città”.

Il percorso, come detto, è però lungo e nel mentre l’Adsp non ha intenzione di stare a guardare. “Gli interventi di riparazione della Nuova Darsena (il terminal ro-ro realizzato nel 2015 e quasi subito rivelatosi inutilizzabile a causa di una serie di sifonamenti che causavano il crollo dei piazzali, ndr) sono più che puntuali (si veda la photogallery a fondo pagina, ndr). Dalla seconda metà del 2024 potremmo spostare qui una buona parte del traffico ro-ro e rispondere alle istanze degli operatori interessati, in primis Grimaldi e Gnv, che avranno spazi dedicati”.

Questo primo step è propedeutico a un intervento sul fronte crocieristico: “Spostati i traghetti, attraverso un Atf (adeguamento tecnico funzionale) potremmo rettificare lo “Sporgente Centrale e ricavarne un secondo accosto su cui realizzare la Stazione Marittima” aggiunge Di Sarcina, cogliendo l’occasione per rintuzzare una duplice polemica sul tema, scaturita dal recepimento di una proposta di project financing, arrivata in estate da una cordata guidata dalla palermitana Osp di Giuseppe Todaro, candidatasi a svolgere una serie di servizi di interesse generale ad Augusta e a realizzare e gestire la stazione marittima di Catania.

“Non c’è stato alcun atteggiamento di favore per questa compagine. Faremo un bando e ci sarà una gara pubblica, niente di deciso. Quanto al rapporto (contrastato, ndr) con l’attuale concessionario delle crociere a Catania (Catania Cruise Terminal, gruppo Gph, ndr), abbiamo chiesto che ci relazionassero su una serie di adempimenti previsti dal contratto di concessione. Ci hanno appena risposto e valuteremo nelle prossime settimane il da farsi” puntualizza il vertice dell’Adsp etnea.

A Catania, ad ogni modo, non ci sono solo i passeggeri. “Stiamo riflettendo col concessionario (il gruppo Casillo, ndr) sulla possibile demolizione dei sili cerealicoli di Molo Crispi, con conseguente delocalizzazione in testata del Molo Mezzogiorno, previo il previsto spostamento dell’attività terminalistica di Est Terminal ad Augusta, e recupero di un’area preziosa a ridosso della città. Ma non vorrei precorrere i tempi, fermiamoci qui” conclude Di Sarcina non prima di aver ricordato, sul fronte infrastrutturale, l’avvio dei principali appalti Pnrr (rifacimento e innalzamento della mantellata ed elettrificazione delle banchine).

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