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Grendi torna armatore e punta sul Nord Africa per crescere ancora

Oltre alla formalizzazione (attesa a giorni) dell’acquisto della nave Wedellsborg, l’azienda della famiglia Musso cerca nel progetto Elite di Borsa Italiana la rotta verso cui dirigersi per fare un ulteriore salto dimensionale

di Nicola Capuzzo
19 Marzo 2024
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Musso famiglia (Grendi)

Genova – Il Gruppo Grendi nel brevissimo termine tornerà a essere armatore di navi proprie mentre guardando al futuro nutre il sogno di ampliare ulteriormente i propri servizi marittimi da e per i paesi del Nord Africa. Il tutto mentre l’azienda sfiora i 100 milioni di euro di fatturato consolidato e, grazie al programma Elite di Borsa Italiana, cerca di capire quale sia la direzione giusta da prendere per assicurare un futuro solido e ricco alla sua attività.

Può essere riassunto così il fiume di notizie emerso dalla conferenza stampa che gli amministratori delegati, i fratelli Costanza e Antonio Musso, hanno tenuto a Genova per presentare i risultati del 2023, gli ultimi investimenti fatti e i nuovi progetti in via di concretizzazione per Grendi.

Fra pochi giorni, lunedì 25 marzo, è in programma il closing dell’affare che porterà la neocostituita società Navco (al 50% con un socio non meglio precisato ma che, secondo quanto anticipato lo scorso ottobre da SHIPPING ITALY, risponde al nome di Giovanni Fagioli, patron di Finaval) a formalizzare l’acquisto della nave ro-ro Wedellsborg.

“L’investimento – ha spiegato Antonio Musso – supera i 30 milioni di euro e, a distanza di anni dall’ultima nostra nave ceduta (l’Onda Blu nel 2013), ci consentirà di tornare a operare come armatori diretti. La scelta di acquistare la nave è stata dettata dal fatto che la Wedellsborg era stata messa in vendita e correvamo il rischio che a rilevarla fosse un’altra compagnia di navigazione (Stena RoRo) di fatto privandocene. Non potevamo e non volevamo però perdere il controllo su un asset così importante per cui, con leva finanziaria al 70% grazie a un credito bancario e grazie a un socio, abbiamo deciso di acquistarla. La proprietà sarà della nuova società Navco di cui abbiamo il 50% e quest’ultima la cederà in bare boat charter a Grendi che ne curerà la gestione tecnica e commerciale tramite la nuova società Team”.

Il ro-ro Wedellsborg è già da alcuni anni nella disponibilità della compagnia di navigazione della famiglia Musso che dunque proseguirà a operarla, dopo uno stop a Genova di un mese per visita speciale, sia sulle linee fra Marina di Carrara e la Sardegna (Olbia e Cagliari), sia su quelle dalla Sardegna (Cagliari) verso Tunisia e Algeria (per Maersk).

Proprio al Nord Africa è rivolto lo sguardo di Antonio e Costanza Musso per cercare di incrementare e sviluppare ancora il business: “Il nostro terminal Mito di Cagliari – hanno detto – è collegato con Malta da Cma Cgm, mentre noi come Grendi abbiamo iniziato a lavorare anche sull’Algeria dopo la Tunisia per Maersk nel trasporto di container su nave ro-ro e sfruttando il sistema delle cassette. La Wedellsborg è la prima nave di questo nuovo periodo ma penso che sicuramente, vista la tipologia di navi di cui abbiamo necessità e potendo utilizzarle su business internazionali che sono più stimolanti del mercato domestico, potrebbe essere la prima di altre. In questo momento non abbiamo però progetti concreti sul tavolo. Nel 2025 potremmo aumentare la flotta con un’altra nave da impiegare sui servizi internazionali” si è spinto a ipotizzare Antonio Musso. La flotta di Grendi attualmente è composta da tre navi ro-ro, oltre alla Wedellsborg, operano infatti la Estraden e la Rosa dei Venti (entrambe in charter).

Che il gruppo si trovi di fronte a un capitolo importante della sua evoluzione futura lo dimostra anche il fatto che abbiano scelto di partecipare al programma Elite di Borsa Italiana grazie al quale spesso le aziende traguardano l’ingresso di un investitore, l’apertura del capitale a terzi, la quotazione in Borsa o altro. “Siamo entrati nel programma Elite per comprendere e guardare anche a operazioni di finanza non tradizionale, magari anche per fare acquisizioni” sono state le spiegazioni fornite da Costanza Musso. “A 100 milioni di fatturato non sei più piccolo, bisogna iniziare a pensare di salire uno scalino. La quotazione però sarebbe un passaggio faticoso, oggi non è nella nostra road map; lo è invece l’interesse di andare a capire cosa sono queste possibilità per crescere, una cultura manageriale che esce un po’ dal concetto di famiglia. Il ‘progetto benefit’ è stato studiato e avviato anche verso questa prospettiva futura” ha aggiunto.

Per il 2024 i progetti a cui Gruppo Grendi intende dedicarsi sono: “certificazione 231, sviluppo del percorso di certificazione bcorp, sviluppo di un nuovo sistema gestionale (Erp), sviluppo di un nuovo sito web, organizzazione della direzione vendite, sviluppo rete corrispondenti e partnership nel centro-sud Italia, indagine qualità nella rete dei fornitori, un progetto di insourcing del personale di cooperativa impiegato nei propri magazzini e lo sviluppo di un tool per inventario emission CO2eq indirette”

Con 98 milioni di euro di fatturato raggiunti (+10%), il 2023 per Grendi è stato un anno di investimenti importanti che hanno visto, tra l’altro, il raddoppio della capacità di stoccaggio nel porto di Cagliari (con la realizzazione di un secondo magazzino di 10.000 mq con 14mila posti pallet, a 10 anni di distanza dal primo e con un investimento pari a 10 milioni di euro) e l’ingresso come detto di una terza nave nella flotta del gruppo.

Nel dettaglio dei risultati finanziari ottenuti è stato positivo l’andamento del fatturato dell’attività caratteristica sia per quanto riguarda i trasporti terrestri e collettame di MA Grendi (+6% a 36,5 milioni) che i trasporti marittimi e terminal portuali ro-ro di Grendi Trasporti Marittimi (+15,9% a 64,5 milioni).

Per quanto riguarda volumi, depositi e distribuzione MA Grendi ha registrato un calo dei volumi trasportati e distribuiti nell’ordine rispettivamente del 3,5% e dello 0,4%, conseguenza di una pressione sui consumi di beni di largo consumo legata all’impatto inflazionistico registrato nel primo semestre e ad una più generale contrazione degli investimenti e acquisti di molti comparti industriali e produttivi.

A proposito poi del potenziamento dell’offerta intermodale, lo spostamento dei trasporti dalla gomma dei camion su strada ai binari del treno si è concretizzato con oltre 5mila camion in partenza e arrivo a Marina di Carrara, rimossi dalle strade nel 2023 ovvero 14 al giorno. Marina di Carrara, che conferma il ruolo di homeport del Gruppo per la linea marittima con la Sardegna, dove sono stati movimentati 3,1 milioni di tonnellate di merci, cioè il 63% del totale del porto e vi sono 36 dipendenti diretti, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Questi i numeri: 160 circolazioni/treni blocco (+344%), 4.069 carri (+289%), 9.577 Teu (+326%) e 167.532 tonnellate (+380%).

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I Musso (Grendi) torneranno armatori con l’acquisto della nave ro-ro Wedellsborg

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