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Porti

Decresce l’occupazione nei porti toscani

In un anno perso il 2,5% dei posti di lavoro: la crescita degli amministrativi non compensa la diminuzione di blu collar. Resta precaria la posizione dell’art.17

di Redazione SHIPPING ITALY
26 Aprile 2024
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Livorno Lorenzini terminal

Sono passati da 1.813 a 1.767 i lavoratori dei porti di Livorno e Piombino fra 2022 e 2023.

Lo ha reso noto l’Autorità di sistema portuale toscana, illustrando l’aggiornamento annuale del Piano Organico Porti, redatto con la collaborazione dell’Isfort (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti) guidato da Andrea Appetecchia.

A comporre l’organico sono 1.499 operativi (diminuiti di 133 unità) e 268 amministrativi (aumentati invece di 87 unità). Di questi 1.260 operativi a Livorno (-101, pari al -7,4%) e 239 (-32, pari al -11,4%) a Piombino, con 235 (+80, +51,6%) e 33 (+7, +26,9%) amministrativi rispettivamente.

“Dal 2019 in poi la flessione dell’organico portuale è stata piuttosto omogenea su tutte le componenti del lavoro portuale, anche a causa dell’evento pandemico Covid-19” si legge nel Pop. “Tuttavia, mentre gli addetti amministrativi sembrano aver recuperato nel periodo 2022-2023 la riduzione cumulata dal 2020 al 2022 (con un differenziale positivo di 13 unità tra il 2009 e il 2023), quelli operativi, dopo un timido rimbalzo nel 2022, sembrano aver ripreso la curva discendente (rispetto al 2019 mancano all’appello 82 addetti)”.

Secondo l’Adsp “Rispetto al Pop precedente – nel quale, pure, erano stati segnalati quali punti di debolezza la sovraesposizione della forza lavoro ai rischi associati alla volatilità del traffico, la scarsa qualificazione professionale del pool di manodopera chiamato alla fornitura di lavoro temporaneo e la sua particolare fragilità in presenza di un’ampia forza lavoro disponibile presso le altre imprese portuali, impiegate con funzioni analoghe a quelle svolte dal pool, ma con costi più bassi –  il documento fa un ulteriore passo in avanti, andando ad approfondire le dinamiche del lavoro portuali all’interno degli scali portuali. Quattro i focus presi in considerazione: il contributo del lavoro femminile, la questione dell’anzianità anagrafica del personale, l’analisi delle mansioni in porto, il tema delle inabilità.

Il report sottolinea poi come la posizione dell’Agenzia del Lavoro Portuale, autorizzata ai sensi dell’art. 17, comma 5, alla fornitura di lavoro temporaneo all’interno dello scalo di Livorno, rimanga piuttosto precaria. I dati critici continuano ad essere rappresentati dalla fragilità del pool di manodopera rispetto al complesso della forza lavoro delle imprese portuali specializzate nell’appalto di porzioni del ciclo operativo, soggetti impiegati con funzioni analoghe a quelle del pool e con cui quest’ultimo entra quindi in diretta competizione. Non è un caso che tra il 2021 e il 2022 il volume degli avviamenti dell’Agenzia sia costantemente diminuito a fronte invece di un aumento dei turni lavorati dalle imprese ex art.16. Nell’ultimo anno, tuttavia, sia gli avviamenti dell’Agenzia che i turni complessivi delle imprese portuali hanno fatto registrare una netta contrazione rispetto all’anno precedente. Tra le criticità menzionate dal Pop figurano poi la modesta gamma di competenze professionali possedute dai membri effettivi del Pool e la consistenza della quota dei dipendenti con inabilità. Si tratta di 16 persone parzialmente o totalmente esentate dallo svolgimento delle operazioni portuali.

“Il documento delinea un percorso che dovrà definirsi nei prossimi mesi anche in relazione a un vero e proprio piano intervento sul quale gli impegnare gli uffici nel giro di qualche settimana” ha dichiarato il presidente dell’Adsp Luciano Guerrieri, sottolineando di voler arrivare a fine anno con una effettiva riorganizzazione del modello del lavoro portuale, un obiettivo reso ancora più necessario dalle tendenze esposte dal Piano Organico Porti.

“In questi anni, l’Adsp ha messo a terra una importante attività programmatoria per accentuare la funzione di monitoraggio dei turni di lavoro che vengono prodotti dalle imprese portuali e dei volumi di traffico movimentati dalle stesse. Nell’annualità corrente, aumenteremo ulteriormente le attività di controllo, avvalendoci anche degli strumenti informatici messi a punto nell’ambito dello Sportello Unico Amministrativo per l’acquisizione telematica delle comunicazioni che ciascuna impresa autorizzata è tenuta a fornire all’AdSP in merito agli avviamenti del personale dipendente” ha concluso Guerrieri.

“Il documento predisposto dall’Area del Lavoro Portuale in collaborazione con Isfort ci aiuterà a sviluppare i prossimi passaggi valutativi su un tema strategico” ha dichiarato il segretario generale Matteo Paroli. “Occorre studiare per l’Alp un nuovo modello di organizzazione più attinente al modo in cui oggi, a distanza di quasi 30 anni, si è sviluppata la logistica delle merci in transito nel porto”.

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