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Maersk studia una portacontainer a propulsione nucleare

Coinvolti nel progetto anche Lloyd’s Register e Core Power

di REDAZIONE SHIPPING ITALY
16 Agosto 2024
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Maersk nave portacontainer vista dall’alto

Maersk è tra i tre partecipanti a un progetto che ha come obiettivo finale la realizzazione di una portacontainer a propulsione nucleare da impiegare in un porto europeo. Ad annunciarlo gli altri due soggetti promotori dell’iniziativa, ovvero il Lloyd’s Register e Core Power, realtà quest’ultima che si descrive come “leader mondiale nello sviluppo di nuove tecnologie nucleari per il settore marittimo”.  Ad oggi i tre partner risultano aver siglato un accordo per l’avvio di uno studio congiunto relativi agli aspetti regolatori e relativi alla sicurezza dell’impiego di questa fonte di energia nell’ambito del trasporto via mare di container. Del progetto, aggiunge la nota di Lr e Core Power, è parte anche una non precisata port authority.

“Da quando Maersk, nel 2018, ha lanciato la sua strategia di transizione energetica, abbiamo continuamente esplorato varie opzioni per [la fornitura di] energia a basse emissioni per i nostri asset” ha spiegato Ole Graa Jakobsen, responsabile Fleet Technology di Maersk, evidenziando poi come le fonti nucleari comportino “una serie di sfide legate, ad esempio, alla sicurezza, alla gestione dei rifiuti e all’accettazione normativa in tutte le regioni”. Finora, ha ammesso Jakobsen, “gli aspetti negativi hanno chiaramente superato i vantaggi della tecnologia”, ma se queste sfide saranno superate con l’impiego di reattori di quarta generazione, l’energia nucleare permetterà di avviare un percorso di decarbonizzazione nella logistica “da qui a 10 – 15 anni”. Pertanto, ha concluso, “continuiamo a monitorare e valutare questa tecnologia”.

“Non ci sarà un percorso verso il net-zero senza il nucleare” è il parere, più netto, espresso dall’amministratore delegato di Core Power Mikal Bøe. Un nodo fondamentale per sbloccare il vasto potenziale dell’energia nucleare e l’alimentazione del settore marittimo, secondo il manager, è “il quadro normativo relativo alle possibilità di assicurare le centrali nucleari galleggianti e le navi a propulsione nucleare, che opererebbero in ambienti, porti e corsi d’acqua vicini alla costa”.

L’ad del Lloyd’s Register, Nick Brown, ha infine sottolineato come un “percorso multi-combustibile per decarbonizzare l’industria marittima” sia “fondamentale per garantire che noi, come industria, raggiungiamo gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’Imo”. La propulsione nucleare, ha concluso, mostra di “voler svolgere un ruolo chiave in questa transizione energetica”.

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