• Chi siamo
  • Contatti
  • Perchè
  • Pubblicità
  • English
Il quotidiano online del trasporto marittimo

Il quotidiano online del trasporto marittimo

logo shipping italy
  • Home
  • Navi
  • Porti
  • Spedizioni
  • Cantieri
  • Interviste
  • Politica & Associazioni
  • Inserti speciali
  • Market report
  • Home
  • Navi
  • Porti
  • Spedizioni
  • Cantieri
  • Interviste
  • Politica & Associazioni
  • Inserti speciali
  • Market report
Il quotidiano online del trasporto marittimo

Il quotidiano online del trasporto marittimo

Politica&Associazioni

Anche Fedespedi critica la riforma doganale e confida in correttivi dell’ultima ora

La federazione nazionale degli spedizionieri ha fatto appello all’Agenzia delle Dogane e al Ministero dell’Economia con importanti richieste di modifica sulla bozza di decreto da apportare prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

di Redazione SHIPPING ITALY
15 Ottobre 2024
Stampa
Dogane porto container

Dopo alcune prese di posizione critiche da parte di aziende e associazioni locali, anche la Federazione nazionale delle imprese di spedizioni (Fedespedi) scende in campo esponendosi pubblicamente e dichiarandosi “fortemente critica rispetto alla riforma doganale, così come articolata dal Decreto Legislativo n. 141 del 2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 ottobre”.

Secondo la Federazione la riforma “presenta elementi che implicano un forte impatto negativo sulle attività di import e export nazionale, e sull’efficienza e la competitività del sistema logistico del Paese”. Alla luce di queste ragioni Fedespedi ha fatto appello all’Agenzia delle Dogane e al Ministero dell’Economia con importanti richieste di modifica sulla bozza di decreto, da apportare prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

La posizione di Fedespedi si allinea così a quanto già richiamato all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica da parte di Confetra – Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica nel suo recente comunicato stampa.

In particolare, Fedespedi, confidando nella riapertura di un dialogo tra le istituzioni e le rappresentanze di categoria di un settore strategico per il commercio internazionale, ritiene necessario introdurre determinati correttivi alla riforma.

In riferimento al reato di contrabbando si chiede di: 1) Alzare la soglia del livello minimo di dazi evasi per configurare la fattispecie di reato; 2) Introdurre l’istituto del ravvedimento operoso per consentire la rettifica degli errori formali compiuti in buona fede; 3) Sancire in maniera inequivocabile nella norma il principio dell’accertamento del dolo. Inoltre la federazione ritiene indispensabile rivedere la qualifica dell’Iva all’importazione.

“Senza i correttivi che insieme a Confetra chiediamo di introdurre” dichiara il presidente di Fedespedi, Alessandro Pitto – la riforma rischia di generare una distorsione dei traffici a favore degli altri Paesi europei con conseguenze anche sulla fiscalità dell’Agenzia delle Dogane di cui un terzo è sostenuta dagli incassi di dazio e IVA. Dalle nostre stime, se l’Italia perdesse anche solo il 10% dei traffici, l’Agenzia delle Dogane incasserebbe circa 2,7 miliardi di euro in meno all’anno”.

Secondo il vicepresidente di Fedespedi con delega alle dogane, Domenico de Crescenzo, “in particolare la revisione dello schema sanzionatorio previsto dalla riforma prevede la fattispecie del reato di ‘contrabbando’ anche in caso di semplici errori formali nelle pratiche doganali che le imprese di spedizioni internazionali svolgono al servizio del commercio internazionale, esponendo gli operatori al rischio concreto di dover intraprendere contenziosi penali e subire gravi sanzioni amministrative, tra cui la confisca dei beni e dei mezzi di trasporto. Il reato scatta quando l’errore compiuto genera un mancato incasso di dazio e Iva da parte dello stato superiore a 10.000 euro: è una soglia molto bassa, che si raggiunge facilmente nelle dichiarazioni doganali”.

“Riteniamo – sottolinea Ciro Spinelli, vicepresidente Fedespedi con delega legale – che tale novità legislativa sia contraria al principio di proporzionalità delle sanzioni previsto dal Codice Doganale dell’Unione Europea e manchi sotto il profilo operativo di realismo rinnegando il principio di equilibrio tra esigenze di controllo e agevolazione degli scambi commerciali che sono la forza dell’Unione Europea”.

“Altro elemento di criticità – sottolinea anora de Crescenzo – è la qualifica dell’Iva all’importazione come dazio di confine, contrariamente a quanto sancito dal Codice Doganale dell’Ue, dalla giurisprudenza a livello unionale e di cassazione. Questo elemento è problematico perché equiparare l’IVA ai dazi contribuisce al raggiungimento della soglia dei 10.000 euro che fa scattare la fattispecie di reato”.

“I rischi concreti che individuiamo sono: l’aggravio degli oneri burocratici a carico delle imprese, l’aumento del contenzioso e blocchi di operatività e danni economici correlati a seguito delle misure di confisca amministrativa dei beni in caso di rilievo di contrabbando” conclude Spinelli.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY 

SHIPPING ITALY E’ ANCHE SU WHATSAPP: BASTA CLICCARE QUI PER ISCRIVERSI AL CANALE ED ESSERE SEMPRE AGGIORNATI

Attenzione: errori di compilazione
Indirizzo email non valido
Indirizzo email già iscritto
Occorre accettare il consenso
Errore durante l'iscrizione
Iscrizione effettuata
Market Report
Tutte le notizie
Screenshot
Abbattuto un altro record storico per l’orderbook di navi portacontainer
Il superamento dei 5 milioni di Teu di stiva in costruzione, pari a un terzo della flotta attiva, preoccupa gli…
  • Bimco
  • container
  • Cosco
  • Hapag
  • nuove navi
  • orderbook
  • ordini
  • portacontainer
1
Market report
16 Dicembre 2025
PSA SECH – container banchina gru
La capacità container in eccesso si riversa ora sulle rotte Mediterraneo – Nord America
Sulla tratta ha fatto il loro ingresso 11 portacontainer con capacità di 14-15mila Teu provenienti dal trade Asia - Med
  • container
  • eccesso di stiva
  • Sea-Intelligence
2
Market report
12 Dicembre 2025
Global Order Book 2026 (Courtesy of Boat International Media Limited)
Nove cantieri italiani dominano la classifica delle navi da diporto in costruzione
Azimut Benetti e Sanlorenzo si confermano al vertice del Global Order Book 2026; sale Palumbo Superyachts, scende Cantiere delle Marche,…
  • 2026
  • Azimut Benetti
  • Baglietto
  • Cantiere delle Marche
  • global order book
  • navi da diporto
  • Next Yacht Group
  • Overmarine
  • Palumbo Superyachts
  • Sanlorenzo
  • superyacht
  • Tankoa
  • The Italian Sea Group
2
Market report
11 Dicembre 2025
Nave da crociera MSC – Stazioni Marittime Genova – MSC Crociere
Crociere: sorpasso storico delle cabine con balcone rispetto alle interne
Secondo l'Osservatorio Ticketcrociere il prezzo medio per persona scende a 1.570 euro (-3% sul 2024) nonostante la corsa alla qualità
  • cabine
  • crociere
  • navi da crociera
  • Ticketcrociere
2
Navi
11 Dicembre 2025
Savannah port
Nel 2026 in arrivo un rallentamento degli scambi commerciali secondo Unctad
L'anno in corso si chiuderà invece con il record di 35mila miliardi di dollari, grazie anche a un incremento nelle…
  • scambi commerciali globali
  • Unctad
2
Market report
10 Dicembre 2025
Il quotidiano online del trasporto marittimo
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Perchè
  • Pubblicità
  • English

© SHIPPING ITALY (Riproduzione riservata – All rights reserved)
Testata iscritta nel registro stampa del Tribunale di Genova n.608/2020 edita da Alocin Media Srl
Direttore responsabile: Nicola Capuzzo

  • Informativa Cookie
  • Informativa Privacy
  • P. IVA: 02499470991
Credits: Edinet s.r.l. - Pietra Ligure (SV)