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Economia

Con la tregua fra Israele e Hamas si tornerà a navigare in sicurezza in Mar Rosso

Uno stop agli attacchi degli Huothi significherebbe quasi certamente un ritorno attraverso Suez con transit time e costi inferiori ma i vettori marittimi prendono tempo

di Nicola Capuzzo
16 Gennaio 2025
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Ignazio Messina & C. – nave scortata – nave da Guerra – Mar Rosso

La tregua imminente in Medio Oriente, con il cessate il fuoco fra Hamas e Israele, avrà un impatto molto significativo sui trasporti marittimi: sia per ciò che riguarda la sicurezza della navigazione che per lee rotte e quindi i transit time e i noli delle spedizioni marittime.

Questo perché l’interruzione temporanea del conflitto militare dovrebbe portare immediatamente con sé anche lo stop agli attacchi sferrati con droni guidati dai miliziani Youthi che da un anno e mezzo hanno preso di mira le navi (soprattutto quelle riconducibili a interessi israeliani o dirette e provenienti da Israele) in transito davanti alle coste dello Yemen e in particolare nei pressi dello stretto di Bab el-Mandeb.

Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, molti funzionari della sicurezza marittima hanno detto di aspettarsi che a brevissimo i combattenti Houthi dello Yemen annuncino una sospensione degli attacchi alle navi nel Mar Rosso, dopo l’accordo per il cessate il fuoco nella guerra di Gaza tra Israele e il gruppo Hamas. Gli esperti hanno indicato come possibile segnale un’e-mail, visionata da Reuters, in cui il gruppo rinvia un briefing sulla sicurezza che avrebbe dovuto svolgersi nei prossimi giorni.

Il leader degli Houthi, Abdul-Malik Al-Houthi, dovrebbe anche tenere nelle prossime ore un discorso, come avviene ormai quasi tutte le settimane, e nella regione circolano indiscrezioni sul fatto che potrebbe sfruttare l’occasione per annunciare una sospensione degli attacchi.

I miliziani yemeniti da novembre 2023hanno messo a segno più di 100 attacchi alle navi che attraversano il Mar Rosso e hanno affondato due navi, ne hanno sequestrata un’altra e hanno ucciso almeno quattro marittimi.

Gli effetti di questi attacchi sulle rotte marittime sono ormai noti a tutti: una larga maggioranza di navi (quasi tutte le portacontainer) hanno scelto di interrompere i transiti attraverso il canale di Suez preferendo circumnavigare l’Africa aumentando i giorni di navigazione, i tempi di transito delle spedizioni via mare e l’impiego di capacità di stiva con conseguente aumento dei noli marittimi. Una riapertura in sicurezza alla navigazione attraverso il Mar Rosso e Suez quasi certamente comporterebbe una brusca correzione al ribasso delle rate di noli soprattutto per i carichi trasportati sul trade Asia – Europa. Non una buona notizia, dunque, per le casse degli armatori e un motivo per sorridere per chi deve invece spedire o ricevere merce trasportata via mare.

“Gli attacchi britannici, americani e israeliani sono riusciti a limitare in modo significativo gli attacchi degli Houthi, che stanno cercando un pretesto per annunciare un cessate il fuoco” ha dichiarato Dimitris Maniatis, amministratore delegato della società di sicurezza marittima Marisks.

Un altro funzionario della sicurezza marittima ha dichiarato che questo annuncio ‘di pace’ anche da parte degli Houthi è ampiamente atteso e che alcune compagnie si starebbero preparando a riprendere i viaggi nel Mar Rosso, ma è comunque ancora troppo presto per dire quando le navi concretamente smetteranno di doppiare il capo di Buona Speranza in Sud Africa.

“Il primo segnale del ritorno alla normalità degli affari si vedrà nel mercato assicurativo, poiché le tariffe assicurative inizieranno a diminuire” ha sottolineato un primo funzionario ascoltato da Reuters.

Due delle principali compagnie di navigazione attive nel trasporto container, Maersk e Hapag-Lloyd, hanno appena affermato di non prevedere un ritorno immediato il Mar Rosso dopo l’annuncio del cessate il fuoco tra Hamas e Israele. Entrambe i vettori marittimi hanno detto di voler monitorare attentamente la situazione in Medio Oriente e che torneranno a navigare attraverso quelle aree e nel canale di Suez quando sarà sicuro farlo.

“L’accordo è stato appena raggiunto. Analizzeremo attentamente gli ultimi sviluppi e il loro impatto sulla situazione della sicurezza nel Mar Rosso” ha dichiarato un portavoce di Hapag-Lloyd.

“È ancora troppo presto per fare ipotesi sui tempi” ha aggiunto l’omologi di Maersk.

Hapag-Lloyd aveva già segnalato a giugno che un cessate il fuoco non avrebbe significato una ripresa immediata del passaggio attraverso il Canale di Suez, in quanto gli attacchi da parte dei militanti Houthi con base nello Yemen potevano ancora essere possibili. All’epoca, un portavoce della compagnia aveva dichiarato che per riorganizzare il programma sarebbero state necessarie tra quattro e sei settimane. Posticipare il ritorno alla normalità per la navigazione fra Asia ed Europa ha un’elevata valenza economico-finanziaria per le società armatoriali.

Fino a ottobre del 2023, prima che iniziassero gli attacchi degli Houti alle navi, i noli per le spedizioni via mare di container erano in progressivo calo mentre la necessità di deviare le rotte e circumnavigare l’Africa ha consentito alle shipping line di archiviare il 2024 come un altro anno ricco finanziariamente sia per l’aumento dei prezzi di trasporto in conseguenza dell’aumento dell’indice tonnellate-miglia e per la minore offerta di stiva disponibile sul mercato.

Il Drewry Container Index da un paio di settimane è tornato a calare sulla rotta Cina – Italia e attualmente un nolo per un box da 40’ spedito da Shanghai e diretto a Genova paga sui 5 mila dollari (-19% rispetto allo stesso periodo un anno fa).

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