Sapir ko nel primo confronto legale con Logiport (Grimaldi) a Ravenna
Respinto il ricorso al Tar contro la concessione delle banchine attinenti ai piazzali poi ceduti da Adsp al gruppo partenopeo. Bocciata anche l’istanza cautelare sulla cessione di T&C
Il primo round, al Tar di Bologna, ha arriso alla Logiport del gruppo Grimaldi.
Il tribunale amministrativo emiliano, infatti, dopo l’istanza cautelare ha respinto anche il merito del ricorso che la ravennate Sapir aveva proposto contro l’assentimento da parte dell’Autorità di sistema portuale romagnola alla società campana delle banchine prospicienti le aree di proprietà di T&C, società controllata allora dall’ente che pochi mesi prima aveva affittato alla stessa Logiport i propri piazzali, funzionali ai traffici ro-ro del gruppo Grimaldi.
“Nel caso in esame – si legge nella sentenza – la ricorrente contesta la specificità dei criteri previsti dalla lex specialis, ma dalla mera lettura dell’Avviso richiamato anche da Sapir nei propri scritti difensivi, si evince l’infondatezza di tale tesi, avendo la stazione appaltante specificato nel dettaglio i criteri di valutazione, dividendoli in discrezionali e tabellari, e comunque ripreso quelli contenuti nel ‘Regolamento d’uso delle aree demaniali marittime’ approvato dall’AdSP con la Delibera presidenziale n. 229 del 03.08.2021, utilizzati anche nella precedente procedura che aveva portato al rilascio alla Sapir della banchina demaniale, con conseguente insussistenza di profili di disparità di trattamento”.
Sapir aveva inoltre addotto diversi presunti errori nell’attribuzione dei punteggi di gara, ma anche in questo caso il Tar ne ha respinto le tesi: “La differenza di punteggio tra le due offerte risulta molto ampia (18 punti), sicché per l’accoglimento del ricorso, sotto il profilo della c.d. prova di resistenza, come rilevato anche in sede cautelare, la ricorrente dovrebbe dimostrare la fondatezza dell’erroneità di una pluralità di punteggi relativi ai vari subcriteri, per un totale di almeno 18 punti. Tale prova non può tuttavia ritenersi raggiunta, risultando sicuramente prive di fondamento le contestazioni inerenti i primi tre sottocriteri analizzati da Sapir”.
Al netto del possibile appello in Consiglio di Stato, il contenzioso appena risolto è solo il primo avviato da Sapir contro atti dell’Adsp aventi riguardo alle attività ravennati di Logiport. L’ente, infatti, nei mesi scorsi ha ceduto alla società di Grimaldi l’intero capitale di T&C. Sapir ha impugnato anche tale procedura, così come, in questo caso, il Gruppo Pir, altro operatore di punta dello scalo ravennate.
Tre settimane fa, però, il Tar ne ha bocciato, anche in composizione collegiale, le istanze cautelare, giacché “non sembra sussistere la probabilità di un esito favorevole della causa”. Secondo i giudici infatti “la cessione delle quote è stata effettuata nel rispetto dei principi di pubblicità, trasparenza e non discriminazione (…); il prezzo di cessione appare coerente con il contenuto della stima peritale effettuato; il bando non impediva la partecipazione alla gara, cui il ricorrente non ha partecipato per proprie valutazioni di convenienza economica; la scelta di procedere alla dismissione appare motivata (…); il Comitato di gestione risulta essere stato coinvolto nella decisione” e “ha approvato favorevolmente l’aggiudicazione definitiva della partecipazione societaria in favore della Grimaldi”.
A.M.
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