Gasselin preannuncia un’acquisizione e avverte: “Senza presidente a rischio gli investimenti Contship a Spezia”
La controllata di Eurokai in Italia ha presentato la manifestazione d’interesse per Interporto di Padova e guarda anche all’inland terminal di Pordenone
Monaco (Germania) – “Siamo ostaggio della politica e questa è una follia totale per chi vuole investire”. “Abbiamo 350 milioni di euro d’investimenti in programma, non possiamo ordinare le gru, non possiamo fare niente”. Matthieu Gasselin, amministratore delegato di Contship Italia, non usa giri di parole per esprimere il proprio sconforto e tutta la costernazione per le notizie che arrivano a proposito del braccio di ferro fra le forze di governo, Lega e Fratelli d’Italia, che tengono in sospeso l’iter di nomina di diversi presidenti di Autorità di sistema portuale già individuati e indicati. Il riferimento di Gasselin è nel caso specifico a Bruno Pisano e alla port authority di Spezia, scalo dove Contship sta per avviare i lavori di ampliamento del La Spezia Container Terminal (joint venture con Msc al 40%), ma le stesse considerazioni provengono da vari imprenditori e gruppi italiani presenti alla fiera Transport Logistic di Monaco. A SHIPPING ITALY il numero uno di Contship Italia ha affidato il proprio sfogo.
I risultati del gruppo nel 2024 sono apparsi molto positivi sia in termini operativi che finanziari, il 2025 come è iniziato?
“Il 2025 è iniziato bene perché, nonostante il fatto che abbiamo dovuto chiudere un lato del Molo Fornelli per sette settimane, siamo sopra l’anno scorso come volumi di container movimentati. Il 2024 aveva visto un inizio d’anno un po’ strano, quindi è difficile fare un paragone, però i risultati sono buoni.”
L’ampliamento del La Spezia Container Terminal può finalmente prendere avvio?
“Noi siamo pronti a continuare a investire ma abbiamo il problema del ricorso al Tar per la realizzazione dei lavori e sui dragaggi; sono due cose separate ma fra loro complementari perché hanno la stessa finalità.”
Queste criticità di quanto pensate che possano spostare avanti i tempi del progetto?
“Il ricorso al Tar ci porterà al 18 luglio e anche sui dragaggi secondo me arriviamo allo stesso periodo. Poi tutto dipende dai presidenti di Adsp, di cosa succederà con le nomine, perché lì abbiamo un problema grosso a livello nazionale secondo me. Io non capisco perché non vengono nominati, siamo ostaggio della politica e questa è una follia totale per chi vuole investire.”
Talvolta in passato le imprese sono state criticate per non aver investito ma quando vogliono investire non si trovano nelle condizioni di poterlo fare…
“Abbiamo i nomi dei presidenti di Spezia e Carrara, di Genova, Vado e Savona; sono stati proposti e accettati, non c’è altro da fare e non vengono nominati perché aspettiamo che decidano quello di Palermo. Noi abbiamo 350 milioni di affari, di investimenti, e non possiamo ordinare le nuove gru di banchina, non possiamo fare niente.”
Il monito per la classe politica è ‘State fermando gli investimenti’?
“Non pensavo onestamente potesse accadere questo e non so di chi sia la responsabilità. Il viceministro Edoardo Rixi ha spinto tanto, quindi non è lui, lui vuole che si arrivi alle nomine dei presidenti.
Per tornare al progetto di ampliamento di Lsct posso affermare che noi facciamo tutto quello che ci è possibile realizzare fino a un certo punto; abbiamo comprato le ralle, stiamo andando sullo sviluppo della parte di ingegneria della fase 2, la gara sulle nuove gru la stiamo portando avanti, ma se dopo un mese o due la situazione rimane la stessa a un certo punto rischia di fermarsi tutto e questo è quello che non ci possiamo permettere. Perché se un progetto si ferma vuol dire che noi fermiamo le banche e per riavviare tutta la macchina del progetto ci vuole un anno.”
Peraltro le incertezze locali dettate dalla politica si inseriscono in un contesto internazionale già di per sé complicato da varie incertezze geopolitiche…
“Spero che a luglio sia tornato normale. Che abbiamo dei presidenti nominati, che procedano i dragaggi e che l’Italia sia a posto.”
Sul fronte terrestre in che direzione state puntando?
“Il 2024 è stato il quarto anno consecutivo di crescita per il nostro ramo di business terrestre, ora abbiamo presentato la manifestazione di interesse sull’interporto di Padova, ho visto che anche l’interporto di Pordenone è in gara e lo stiamo valutando. Poi compreremo delle aziende.”
È possibile saperne di più? Si parla di un’azienda genovese…
“Bisogna attendere la prossima settimana. Comunque saranno volte a rinforzare in maniera complementare la nostra catena di servizi, la filiera; è un passo molto importante per Sogemar.”
Il rinnovo delle alleanze armatoriali è un passaggio ormai già digerito anche sul fronte portuale? Stanno arrivando navi mediamente più grandi in termini di capacità e dimensioni?
“Sì, anche l’alleanza Gemini funziona. Le navi sono più grandi ma dobbiamo limitarci perché possiamo accoglierle solo al molo Fornelli Est. Adesso a Spezia abbiamo tre servizi che impiegano solo navi da 400 metri di lunghezza, e altri vorrebbero arrivare ma non possiamo riceverne altre. Questa è una cosa che i politici purtroppo non vedono; noi abbiamo bisogno del nuovo molo Ravano per accogliere più navi di grandi dimensioni e invece assistiamo e dobbiamo ascoltare dei ‘no’ sulle nomine attese dei presidenti. È follia totale.”
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY
SHIPPING ITALY E’ ANCHE SU WHATSAPP: BASTA CLICCARE QUI PER ISCRIVERSI AL CANALE ED ESSERE SEMPRE AGGIORNATI
