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Articolo pubbliredazionale

Da Milano la rotta verso Seafuture 2025: oltre 400 espositori e focus su innovazione e tecnologie dual use

Al MADE Competence Center il primo convegno di avvicinamento all’appuntamento della Spezia. Marina Militare, istituzioni e imprese a confronto su internazionalizzazione, Blue Economy e nuove opportunità per il Made in Italy nel settore marittimo

di Giuseppe Orrù
10 Luglio 2025
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convegno

— COMUNICAZIONE AZIENDALE —

Milano – Si è svolto il 2 luglio a Milano, negli spazi del MADE Competence Center Industria 4.0, il primo convegno di avvicinamento a Seafuture 2025, l’evento internazionale dedicato alle tecnologie del mare e alla difesa navale che si terrà dal 29 settembre al 2 ottobre nell’Arsenale Militare Marittimo della Spezia.

Un incontro pensato per mettere a confronto istituzioni, aziende e startup su temi legati all’innovazione, alla competitività del Made in Italy e alle opportunità offerte dalla Blue Economy, con uno sguardo rivolto alle imprese italiane che intendono proporsi sui mercati internazionali.

Ad aprire i lavori, collegato da Roma, è stato Paolo Quercia, dirigente del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha parlato della componente industria marittima nel “libro bianco” sulla strategia industriale che sta preparando il Mimit.

Il convegno è entrato nel vivo con l’intervento dell’ammiraglio Enrico Olivo, direttore dell’Arsenale Militare Marittimo della Spezia, e dell’ammiraglio Maurizio Cannarozzo, Capo del II Reparto di NAVARM –Sistema Nave, che ha ribadito il valore strategico della cooperazione tra Difesa, industria e ricerca nel campo delle tecnologie marittime e di come una nave sia un sistema complesso composto da tantissime componenti hardware e software. I due ammiragli hanno spiegato come la Marina Militare abbia sempre bisogno di nuove tecnologie, anche da parte di aziende che mai avrebbero pensato a un loro impiego nella maritime industry o nella Difesa. Con l’evoluzione delle tecnologie e delle necessità, sono sempre di più gli ambiti che si prestano al dual use. Proprio per questo Seafuture è una vetrina privilegiata per le aziende, che possono mostrare le loro eccellenze, e per le Marine di tutto il mondo, che riescono a trovare nuove soluzioni o nuove opportunità tecnologiche da impiegare a bordo.

Laura Parducci, senior project manager di IBG, ha poi illustrato il percorso di crescita della manifestazione e il suo ruolo sempre più centrale come piattaforma internazionale di dialogo tra pubblico e privato, oltre ad anticipare alcune novità sull’edizione 2025, che vedrà la partecipazione di circa 400 espositori, un significativo incremento delle delegazioni straniere, nuove aree dedicate alle tecnologie dual use, alla cybersecurity, all’intelligenza artificiale applicata al mare e alle startup, con un’attenzione particolare al settore dei sistemi unmanned e alla sostenibilità ambientale.

Lorenzo Franchini, senior partner e responsabile del fondo Boost Innovation di CDP Venture Capital, ha presentato i nuovi strumenti finanziari a disposizione delle PMI italiane interessate a crescere nel settore marittimo e tecnologico. Nello specifico, è stata fondata una società che si occupa di creare e finanziare nuove start-up nel settore marittimo portuale, insieme a Fincantieri, PSA, Banca Intesa e altri importanti player. In questo modo si è creato un ecosistema che coinvolge due capofila e una banca importanti, con l’obiettivo di ascoltare le varie esigenze, in modo che siano poi le nuove start-up a trovare e proporre le soluzioni, portando i servizi di cui c’è necessità. È un progetto nazionale, con due basi importanti a Genova e Trieste. Sono state mappate oltre 1.200 Pmi della filiera e in quindici mesi di attività sono state lanciate sul mercato le prime tre soluzioni.

Maurizio Forte, Direttore Centrale per i settori dell’Export Agenzia ICE (VC), anche lui in collegamento da Roma, ha invece spiegato le strategie di internazionalizzazione per le aziende italiane, evidenziando le opportunità offerte da manifestazioni come Seafuture per promuovere le eccellenze nazionali sui mercati esteri.

Spazio anche alle testimonianze delle imprese che hanno già preso parte a Seafuture, con Francesca Faverio, business development manager di Novacavi, azienda specializzata nella progettazione e costruzioni di cavi subacquei e per tecnologie marittime di ogni tipo, e Alessio Villa, assistente esecutivo di CABI Cattaneo, azienda che dal 1936 produce i mezzi per il Comsubin, che hanno raccontato il valore delle esperienze vissute in Arsenale, tra incontri con le Marine militari e contatti internazionali di alto livello.

A moderare i lavori è stato il giornalista di Shipping Italy Giuseppe Orrù, che ha guidato il confronto tra istituzioni e imprese sottolineando l’importanza di eventi come questo per rafforzare il dialogo tra mondo industriale e Difesa e costruire nuove occasioni di business e cooperazione internazionale. Il convegno si è concluso con un momento di networking tra i partecipanti, con l’arrivederci a un Seafuture 2025 che si conferma sempre più hub europeo per l’innovazione e la tecnologia applicata al mare.

 

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