Xeneta esclude un nuovo ricorso al frontloading
Nel frattempo il fenomeno ha portato il porto di Los Angeles a raggiungere a luglio il record di sempre nei volumi gestiti
Luglio è stato il mese dai volumi più alti di sempre per il porto di Los Angeles, con 1.019.837 Teu gestiti, ovvero l’8,5% in più rispetto al 2024. In particolare i box pieni in import sono stati pari a 543.728 Teu, l’8% in più rispetto al luglio 2024, anche in questo caso a segnare un primato storico nella storia, lunga 117 anni, dello scalo.
“A luglio, i terminal erano stracolmi di navi cariche di merci, le quali sono state processate senza alcun ritardo, per grande merito dei nostri lavoratori portuali, degli operatori ferroviari e dei terminal, degli autotrasportatori e dei partner della catena di approvvigionamento” ha commentato il direttore esecutivo della port authority di Los Angeles, Gene Seroka, che ha poi prevedibilmente ricondotto i maxi traffici visti nel porto californiano al frontloading cui i caricatori stanno “ricorrendo da mesi per anticipare l’effetto dei dazi”. Complessivamente, dall’inizio dell’anno, a Los Angeles sono stati movimentati 5.975.649 TEu, ovvero il 5% in più che nel corrispondente periodo del 2024.
Nonostante la recente proroga della tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina, l’exploit di luglio non sarà però destinato a non ripetersi nei prossimi mesi, almeno secondo le valutazioni di Xeneta. L’analista capo della società, Peter Sand, in un update che reca la data di ieri, 13 agosto, si è sbilanciato fino a dire che questa “non avrà un impatto significativo” e che “non dovremmo aspettarci un’altra corsa [alle spedizioni]”. Secondo Sand, gli operatori hanno infatti già “sfruttato la prima finestra di opportunità di 90 giorni” e quindi non c’è più una domanda inespressa di trasporto in direzione degli Usa. Una posizione diversa da quella di chi invece ha detto di attendersi, dopo l’accordo provvisorio Usa – Cina, nuovi ricorsi alle spedizioni anticipate per creare scorte in vista della stagione natalizia.
In assenza di una nuova domanda di trasporto extra, e con l’aumento di capacità atteso per le prossime settimane, i noli spot per il trasporto via mare di container verso gli Usa diminuiranno ulteriormente, secondo Xeneta. Una maggiore disponibilità di stiva si osserverà però anche sulle linee dal Far East verso Nord Europa e Mediterraneo, causando anche in questo caso pressioni sulle tariffe spot, che andranno nella stessa direzione delle tendenze oggi già visibili sulle tariffe. Alla data del 13 agosto, gli analisti indicano prezzi medi di 2.018 dollari a Feu (container da 40 piedi) sulle linee dal Far East alla costa ovest degli Usa, il livello più basso da luglio 2023 e che segna un nuovo calo del 6% dalla fine di luglio. Nello stesso intervallo di tempo, nuove flessioni si sono viste sui noli spot anche per altre tratte. In particolare quella dal Far East al Mediterraneo si è attestata su noli pari a 3.337 dollari per Feu, ovvero l’8,2% in meno rispetto al 31 luglio.
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