A Golfo Aranci prima nave da crociera di grandi dimensioni
Lo scalo gallurese segna una svolta con l’attracco della nave da 181 metri di lunghezza. Fedepiloti: “Il pilotaggio obbligatorio è garanzia di sicurezza e sviluppo per il porto e il territorio”

La giornata del 16 agosto sarà ricordata come una data storica per il porto di Golfo Aranci. Lo scalo gallurese, infatti, ha vissuto un evento che ha segnato una svolta: l’attracco della nave da crociera Nautica, lunga 181 metri e larga 25. È la prima volta che una nave di queste dimensioni approda in quest’area, rinomata per i suoi paesaggi straordinari e per un ecosistema marino unico al mondo.
A eseguire la manovra di ormeggio sono stati i Piloti della Corporazione di Olbia, che attualmente garantiscono il servizio anche nel vicino scalo di Golfo Aranci, confermando ancora una volta professionalità ed esperienza al servizio della sicurezza della navigazione.
Secondo la Federazione dei Piloti del Porto, l’attracco della nave da crociera a Golfo Aranci è un risultato reso possibile anche grazie al decreto emanato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in vigore dallo scorso aprile, che ha introdotto l’obbligatorietà del pilotaggio nella rada e nel porto di Golfo Aranci. Il provvedimento è frutto dell’attenta istruttoria condotta dalla locale Autorità Marittima, che ha visto la collaborazione attiva delle istituzioni competenti, delle Associazioni di categoria e dei soggetti coinvolti nelle dinamiche portuali.
“Questa sinergia – commenta Fedepiloti – rappresenta un esempio concreto di come la cooperazione tra enti e associazioni possa coniugare al meglio la prioritaria esigenza di sicurezza con le prospettive di sviluppo operativo ed economico. Un impegno comune che tutela l’ambiente marino e, al tempo stesso, valorizza un’area destinata a diventare sempre più una meta di interesse turistico e commerciale a livello internazionale”.
Prima dell’entrata in vigore del decreto, le navi potevano entrare e uscire da Golfo Aranci senza pilota, affidandosi alla sola responsabilità del comandante o richiedendo l’assistenza dei piloti a titolo facoltativo. Con l’aumento del traffico crocieristico e l’arrivo di unità di grandi dimensioni, le autorità hanno ritenuto necessario introdurre l’obbligatorietà del pilotaggio. La decisione nasce da esigenze concrete: la rada e il porto presentano fondali bassi e aree di secca che rendono delicate le manovre; la presenza costante di traghetti e di grandi navi passeggeri aumenta il rischio operativo; infine, l’area è di grande pregio naturalistico, e ogni incidente potrebbe avere conseguenze rilevanti sull’ecosistema marino. L’obbligo del pilotaggio garantisce così standard uniformi di sicurezza, tutela dell’ambiente e una gestione più ordinata e sicura delle operazioni portuali.
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