Rapporto di Clia sui progressi in sostenibilità delle navi da crociera
Quasi il 100% della flotta mondiale ‘autoproduce’ acqua dolce, il 58% pronto per elettrificazione in banchina (ma solo 4% dei porti lo è) e 20 unità possono già usare carburanti del futuro

La Cruise Lines International Association (Clia), associazione mondiale delle compagnie da crociera, ha pubblicato il proprio rapporto annuale sulle Tecnologie e Pratiche Ambientali in cui si analizzano i livelli di ‘sostenibilità’ della crocieristica e i progressi nel percorso per arrivare a zero emissioni nette fissato al 2050. Dal report emerge come le compagnie abbiano investito miliardi di euro in nuove navi per diventare un’avanguardia per l’adozione e lo sviluppo di tecnologie che in futuro potranno essere adottate da tutto il settore marittimo: dal trattamento delle acque reflue all’alimentazione elettrica a terra, dai motori dual-fuel fino all’utilizzo di combustibili a basse emissioni.
Le 45 compagnie aderenti a Clia vedono oggi in attività 310 navi, con una capacità complessiva di 638mila posti letto. Di queste, 225 (il 73%) è di ‘piccole e medie dimensioni’, cioè con meno di 3.000 posti letto. In particolare, 106 navi hanno meno di 1.000 posti letto, 119 tra 1.000 e 3.000, mentre solo 85 possono essere definite ‘grandi navi’ e cioè più di 3.000 posti letto.
Dal report emerge come, già oggi, 19 navi sono in grado di utilizzare carburanti a zero o basse emissioni, mentre nel 2018 era soltanto una. Un progresso che proseguirà in futuro visto che si arriverà a 23 unità dual-fuel entro fine anno (di cui una sarà tri-fuel). Inoltre, da qui al 2036, verranno varate 32 navi che avranno motori in grado di utilizzare diversi combustibili, di cui 25 in grado di viaggiare a Gnl e 7 a metanolo (le prime due a partire dal 2026)
A proposito di elettrificazione a terra la onshore power supply (Ops, nota anche come shoreside electricity) consente di spegnere i motori in porto, con riduzioni di emissioni fino al 98% secondo Clia. Nel 2018 questa tecnologia era disponibile su 55 navi (25% della flotta, 28% della capacità), mentre oggi sono 166 (58% della flotta e il 65% della capacità). Entro il 2036 si prevede di arrivare a 273 (le 166 già operative più 59 con ‘retrofit’ più tutte le 48 nuove in orderbook 2025–2036). Attualmente solo 41 porti nel mondo (meno del 3%) hanno almeno un attracco crocieristico con onshore power supply. Si tratta di 8 scali in più rispetto all’anno scorso, di cui 6 in Europa. Altri 19 hanno previsto finanziamenti mentre 26 hanno predisposto piani concreti. In base al pacchetto ‘Fit for 55’ entro il 2030 i principali porti europei saranno obbligati ad avere Ops, accelerando ulteriormente gli investimenti.
In materia di acqua dolce e trattamento delle acque, la maggior parte delle navi aderenti a Clia (279 navi, il 98,2% della flotta, 99,9% della capacità), produce a bordo la propria acqua dolce grazie a sistemi quali evaporazione a vapore, osmosi inversa, aerazione, riducendo il prelievo da porti e destinazioni. Per quanto riguarda le acque reflue, 234 navi usano sistemi Awts (Advanced Wastewater Treatment Systems) che superano i requisiti MARPOL Annex IV. Si tratta dell’82,4% della flotta e dell’85,4% della capacità, con un aumento del 4% anno su anno e del 72% rispetto al 2018. Inoltre, le compagnie hanno adottato la politica di non scaricare mai acque nere non trattate durante le normali operazioni.
In merito alla gestione dei rifiuti, accanto all’adozione di carburanti a minori emissioni e a flotte sempre più efficienti, le compagnie stanno introducendo una nuova generazione di tecnologie di gestione dei rifiuti, con alcune navi in grado di riciclare o riutilizzare quasi tutti i rifiuti generati a bordo. Oggi sono in uso diverse tecnologie. La waste-to-energy gasification systems, che converte i rifiuti in energia utilizzabile per le operazioni della nave riducendo i conferimenti in discarica e la domanda energetica, è presente su 8 navi. La Microbial digesters per food waste, del tutto assente fio a 5 anni fa, è installata su 128 navi (45% della flotta, 52% della capacità).
Infine Clia parla di selective catalytic reduction (Scr) spiegando che questa tecnologia, che riduce particolato e Nox permettendo alle navi di rispettare gli standard Imo Tier II, è predisposta oggi su 81 navi (28,5% della flotta, 22,3% della capacità), mentre erano solo 7 nel 2018.
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