Prosegue la caduta dei noli container Cina – Italia (-9%)
Gli squilibri tra offerta e domanda di trasporto sono continuati e secondo Drewry si riscontreranno anche nelle prossime settimane con l’approssimarsi della Golden Week

La caduta dei noli container spot per trasporti via mare dalla Cina all’Italia è proseguita anche la scorsa settimana, con tonfi in particolare avvertiti sulle tariffe dalla Cina verso l’Europa.
La picchiata, che Drewry riconduce ancora alla difficoltà dei carrier di fare i conti con la crescente capacità dislocata in acqua per effetto delle nuove navi in arrivo, è stata più forte per quelli relative alle spedizioni da Shanghai verso Rotterdam, arrivate a valere per box da 40 piedi l’11% in meno che una settimana fa ovvero 1.910 dollari, cifra anche inferiore del 59% a quella toccata l’anno scorso in questo stesso periodo. Poco meno intenso il calo del costo del trasporto sulla tratta Shanghai – Genova, in flessione del 9% a 2.131 dollari, il 57% in meno rispetto a un anno fa.
Per entrambi i corridoi, gli analisti stimano ulteriori cali nelle prossime settimane, per effetto dell’approssimarsi della Golden Week cinese.
Decrementi si sono inoltre riscontrati sulle rotte transpacifiche di uscita dalla Cina con noli tornati ai livelli visti a inizio mese, dopo il recupero delle ultime due settimane.
“Lo slancio dei Gri (General Rate Increases, ndr) e delle cancellazione viaggi – ha commentato al riguardo Drewry – è ormai svanito, il che ha portato alla riduzione delle tariffe”. Nel dettaglio, quelle da Shanghai verso Los Angeles, in calo del 4%, sono ora pari a 2.561 dollari (-54% rispetto a un anno fa), mentre quelle per New York, in diminuzione del 5%, si attestano a 3.571 dollari (-44%). Ancora stabili, con lieve tendenza al ribasso (-1%) infine i noli delle tratte transatlantiche, che si discostano anche molto meno dai valori raggiunti un anno fa (1.926 dollari per la Rotterdam – New York, 847 dollari per l’inversa).
La previsione di più lungo termine resta quella di una ulteriore contrazione delle tariffe spot nella seconda metà dell’anno, con tempi e ritmi che però dipenderanno dalle variazioni tariffarie imposte da Trump e dalle variazioni di capacità che potranno conseguire dall’introduzione di sanzioni statunitensi sulle navi cinesi, che sono incerte.
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