Cantiere navale Lorenzoni sconfitto, ok al piano per la maxi-nautica dell’Adsp di Livorno
Inammissibile e rigettato nel merito il ricorso al Tar Toscana contro la prevista riorganizzazione delle Darsene Calafati e Pisa
La possibile riconversione alla maxinautica delle aree aggettanti sulle Darsene Calafati e Pisa di Livorno, oggi dedicate alla cantieristica navale di piccole e medie dimensioni, è legittima secondo il Tar di Firenze.
I giudici infatti hanno dichiarato inammissibili e comunque rigettati nel merito i ricorsi del Cantiere navale Lorenzoni, oppostosi da subito all’idea dell’Autorità di sistema portuale, suffragata da uno studio di Rina, di realizzare un cantiere navale destinato alla costruzione di maxi yacht al posto degli stabilimenti degli attuali concessionari, previa riorganizzazione temporanea delle concessioni esistenti per allinearsi alla più lunga scadenza (metà 2026, quella proprio di Lorenzoni) e previo adeguamento tecnico funzionale ad hoc (adottato, si apprende ora dalla sentenza, nel novembre 2024 dal Comitato di gestione).
I giudici hanno dapprima smontato la tesi di Lorenzoni sul fatto che la destinazione delle aree contrasterebbe con quella prevista dal Piano regolatore portuale, giacché “il Piano industriale Rina (…) non vi prevede affatto la localizzazione di attività cantieristica minore riconducibile alla funzione IA-2 (pacificamente non ammessa all’interno della darsena Calafati); dovendosi intendere per ‘nave’ un’imbarcazione di qualunque natura (militare, commerciale ed anche da diporto, cioè i mega-yacht) di lunghezza superiore ai 24 metri”.
Inoltre, scrivono i giudici in merito alla presunta previsione del Prp di destinare quelle aree a usi commerciali dopo la ricollocazione dei cantieri navali oggi presenti, “le attività della cantieristica navale previste nella scheda tecnica n. 3 del Prp (Area Porto prodotti forestali) non sono ivi definite come funzioni temporanee e transitorie; piuttosto esse, in quanto esistenti al momento del Prp sulle aree della Darsena Pisa e della Darsena Calafati continueranno a permanere e ciò, senza un limite di cessazione predeterminato o una durata prestabilita o imposta a priori. Solamente è previsto, in termini del tutto ipotetici che, nel caso tale realtà imprenditoriale venisse collocata in altre zone del porto, le superfici in tal modo liberate saranno utilizzate per lo svolgimento di traffici per prodotti forestali; non si assegna dunque alcuna priorità all’una o all’altra funzione”.
Sicché “l’obiettivo di convertire le aree della Darsena Calafati al settore della nautica da diporto di alta gamma enunciato nel Piano Rina, appare dunque astrattamente compatibile con le scelte strategiche del Prp, rientrando poi nell’ambito dell’ampia discrezionalità dell’amministrazione la possibilità di rimodulare la particolare tipologia delle attività esercitabili in tali aree nell’ambito della funzione ammessa IA-1, di riparazione, manutenzione, trasformazione, costruzione ed allestimento navale”.
Inammissibile e infondato anche il ricorso per motivi aggiunti contro l’Atf, dal momento che “tale potenziamento della destinazione cantieristica navale – che, come detto, al netto delle intenzioni programmatiche, allo stato ricomprende tutta la cantieristica maggiore a prescindere dalla funzione specifica delle unità navali – non possa di per sé nuocere alla ricorrente che in tale settore opera, né avendo la stessa interesse a lamentarsi della corrispettiva ritrazione della destinazione commerciale. (…) In ogni caso il ricorso per motivi aggiunti sarebbe anche infondato nel merito, in quanto le modifiche approvate con l’Atf per l’Area Cantieri – Darsena Pisa e Darsena Calafati, non introducono variazioni significative alle scelte strategiche del Piano”.
A.M.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY
SHIPPING ITALY E’ ANCHE SU WHATSAPP: BASTA CLICCARE QUI PER ISCRIVERSI AL CANALE ED ESSERE SEMPRE AGGIORNATI
