Dopo l’affare Msc-Secolo XIX, un altro armatore potrebbe acquistare Repubblica
Sul quotidiano avrebbe messo gli occhi il magnate greco Theodore Kyriakou mentre la Exor della famiglia Agnelli-Elkann sembra pronta a vendere anche La Stampa
A distanza di un anno dall’acquisizione del quotidiano genovese Il Secolo XIX, passato (attraverso la società Blue Media) nella mani della famiglia Aponte che controlla il Gruppo Msc, anche La Repubblica potrebbe presto essere rilevata da un altro armatore.
Secondo quanto riportato nei giorni scorsi da diverse fonti giornalistiche, il gruppo Exor della famiglia Agnelli-Elkann avrebbe deciso di uscire dal settore dell’editoria, cedendo entrambe i giornali e “smantellano così le attività del polo Gedi, iscritto con un valore di 118 milioni di euro nel bilancio della holding secondo l’aggiornamento allo scorso giugno” si legge su Italia Oggi. Prima è attesa la vendita del quotidiano torinese La Stampa.
Una volta archiviata o avviata la cessione di quest’ultimo, la famiglia Agnelli-Elkann potrà dedicarsi alla vendita di Repubblica per la quale ci sarebbe in pole position la famiglia di armatori greci Kyriakou (Theodore Kyriakou è presidente), editori della tv ellenica Antenna e imprenditori nel mondo navale con la società Athenian Sea Carriers Ltd e K Group. Sul tavolo, insieme al quotidiano, finiranno anche le attività radiofoniche a meno di ulteriori offerte riguardanti solo queste ultime o alcune delle emittenti detenute: Deejay, Capital e m2o.
Al momento l’unica informazione certa sembra essere quella che John Elkann non crede più all’editoria come settore di investimento per Exor. Prima Comunicazione spiega che “la tempesta di voci sulla possibile vendita de La Stampa ha trovato in queste ore un primo punto fermo: Gedi ha effettivamente fatto circolare un dossier informativo sulla testata torinese, contenente dati editoriali, economici e scenari prospettici, inviato a un numero ristretto di gruppi editoriali italiani. Tra questi figura anche Nem (Nord Est Multimedia), società editrice che nel 2024 aveva già acquisito da Gedi cinque testate locali del Triveneto” (Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova di Venezia e Mestre, Il Corriere delle Alpi, Il Messaggero Veneto, Il Piccolo e la testata online Nordest Economia). Fra gli investitori, insieme a Banca Finint, figurano anche le famiglie Cattaruzza (Ocean Group) e Samer (Samer Group) di Trieste, attive anch’esse nel settore dello shipping.
“Diversi commentatori sostengono che Elkann non abbia più interesse ad avere giornali in Italia, semplicemente perché non ha più bisogno di leve di potere nei confronti della politica italiana, essendosi, negli ultimi anni, spostato definitivamente all’estero il baricentro industriale e finanziario di Exor, ad Amsterdam, in Francia, negli Stati Uniti” scrive Prima Comunicazione. “La holding è oggi un attore globale attivo nell’automotive, nella sanità, nel lusso e nelle nuove tecnologie, comparti in cui il rapporto con il governo italiano avrebbe perso valore strategico diretto”.
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