Estensione di concessione annuale per Nuovo Borgo Terminal Containers a Genova
Dal Comitato di gestione ok anche a Terna che entro fine anno potrà testare il cold ironing presso le banchine di Stazioni Marittime
Nel bel mezzo della Genoa Shipping Week si è riunito anche il Comitato di gestione dell’Autorità di sistema protuale del Mar Ligure occidentale che, secondo il resoconto fornito dallo stesso ente, ha affrontato una serie di delibere relative al rilascio di concessioni e autorizzazioni regolate dal Codice della Navigazione (ex artt. 24, 45-bis, 36, 46, 54 cod. nav.). “In particolare – si legge in una nota – sono stati autorizzati gli interventi di Terna S.p.A per la realizzazione di impianti funzionali all’elettrificazione delle banchine del porto passeggeri di Genova dove in cantiere sono attualmente in corso i lavori per la costruzione del basamento che sopporterà i carichi dei quadri elettrici, mentre prosegue in stabilimento la prefabbricazione della cabina elettrica che verrà posata e testata entro dicembre 2025. L’impianto, che entrerà in funzione nei primi mesi del 2026, consentirà alle navi da crociera, e successivamente ai traghetti, di spegnere i motori in porto e alimentarsi attraverso la rete elettrica, mitigando drasticamente gli impatti delle attività portuali sul vicino contesto urbano”.
In materia strettamente portuale, “nell’ambito dello scalo di Genova Pra’, è stata deliberata in favore di Nuovo Borgo Terminal Containers la concessione di 8.725,71 mq per stoccaggio e movimentazione container e ulteriori 326,00 mq a uso della viabilità, con durata pari a un anno”. L’azienda facente capo a Salvatore Prato ha da tempo in atto un delicato confronto con la port authority perchè dal 2022 si trova a dover fronteggiare uno ‘sfratto’ ricevuto dalla stessa Autorità di sistema portuale perchè su quelle aree avrebbe dovuto trovare spazio una fabbrica dei cassoni per la nuova di ga di Genova (insediamento poi trasferito a Vado Ligure). Il terminal aveva restituito e sgomberato le aree richieste, ma, ottenendo una concessione ponte fino a questo mese per quelle residue, non aveva finora mai ottenuto risposta dall’ente su un’istanza di 25 anni avanzato per un progetto di recupero degli spazi sottratti ed espansione mediante tombamento a proprie spese (12 milioni di euro). Grazie a questa oncessione di un anno l’azienda avrà tempo e modo per proseguire il confronto con Palazzo San Giorgio.
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