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Piacenza non teme l’Ets: “A Gioia Tauro prevediamo 7 milioni di Teu entro il 2029”

Il commissario straordinario della port authority preannuncia il record dei 4 milioni di Teu nel 2025 e punta su dragaggi, ferrovia e retroporto

di Redazione SHIPPING ITALY
18 Ottobre 2025
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“Io penso che il porto di Gioia Tauro sia un porto essenziale che crescerà ulteriormente, tant’è vero che le nostre previsioni di traffico puntano ai 7 milioni di Teu entro il 2029”. A pronunciare queste parole e rivelare stime che finora nemmeno Msc aveva mai reso pubbliche è stato il commissario straprdinario dell’Adsp calabrese, Paolo Piacenza, durante uno dei convegni andato in scena nella Genoa Shipping Week.

Se da un lato, quindi, il vettore marittimo che opera il Medcenter Container Terminal e Assarmatori da tempo lanciano allarmi sul futuro del transhipment di container per via dell’Ets e della concorrenza del Nord Africa, dall’altro la port authority è invece convinta che la crescita del trasbordo di box continuerà a salire progressivamente nei prossimi anni.

L’obiettivo dei 7 milioni di Teu, però, “lo si può raggiungere con investimenti in infrastrutture che devono essere finanziati” ha aggiunto Piacenza. “Mi riferisco all’ampliamento dei piazzali, alla velocità di movimentazione dei container, alla digitalizzazione e sicurezza dei sistemi informatici. E poi anche alla capacità di attrarre ed esportare merci via treno. Abbiamo un parco ferroviario di sei binari da 750 metri che, nei primi nove mesi dell’anno, ha movimentato 616 coppie di treni destinati a crescere. Anche questi dati, riferiti alla merce che arriva da altre realtà nazionali, che grazie alle navi giganti di Gioia Tauro può avere un mercato internazionale, deve servire ad aprire una riflessione complessiva di sistema, affinché un porto di transhipment abbia una rilevanza assoluta sull’economia nazionale della portualità”.

Il prossimo presidente dell’Adsp dei Mari Tirreno e Ionio nel suo intervento, il commissario Piacenza ha focalizzato l’attenzione sugli investimenti infrastrutturali che si stanno realizzando a Gioia Tauro e che servono a garantire “la tipicità del nostro porto, che è quella di accogliere le navi più grandi al mondo, che attualmente circolano nel mercato internazionale. Elemento questo che ha garantito, anche in questi anni di grande crisi globale, a partire dalle pandemie fino alla chiusura del canale di Suez, senza dimenticare la direttiva europea Ets, potenzialmente impattante sullo sviluppo dei traffici marittimi, una crescita costante con numeri incredibili”.

Il porto ha “chiuso il 2024 con 3,9 milioni di Teu movimentati. Nei primi nove mesi di questo anno abbiamo già registrato una crescita dell’11,6% rispetto ai primi nove mesi del 2024 per cui, con buone probabilità, chiuderemo il 2025 abbattendo, per la prima volta, la barriera dei 4 milioni di Teu. Sono numeri incredibili che meritano di essere analizzati  nel contesto nazionale, perché il porto di Gioia Tauro movimenta il 40% dei container italiani” ha aggiunto ancora il numero uno dell’Adsp. “Un dato che deve far riflettere sull’importanza vera del transhipment, che non può essere considerato quale mera attività di trasbordo ma che rappresenta un’essenziale porta d’ingresso della merce internazionale nel mercato nazionale. Bisogna altresì soffermarsi – ha continuato – sui 3,9 milioni di Teu movimentati nel 2024 rilevando come, di questi, 3,3 milioni riguardano container pieni. Un dato importante perché fa comprendere come si è mossa l’economia nazionale e mediterranea e quale sia il ruolo fondamentale, all’interno della stessa, che ricopre il nostro porto. Tutto questo vuole dire produzione di valore aggiunto, ad esempio in termini di Iva, nei porti dove la merce viene sbarcata e quindi tasse e introiti che rimangono sul territorio, sulla quale bisognerebbe tuttavia riflettere considerato che poche di queste risorse rimangono nel porto di transhipment che, tuttavia, come visto, è elemento essenziale di questa catena. Aggiungo che dei 3,9 milioni di Teu movimentati, circa 800 mila sono contenitori che arrivano o vanno verso i porti nazionali, da questo punto di vista dire che il porto di Gioia Tauro sia un porto di transhipment è vero, ma forse è riduttivo perché bisogna considerare che senza il porto di Gioia Tauro circa 800 – 900 mila Teu di merce non arriverebbe in altri porti d’Italia e quindi nel mercato nazionale”.

Il commissario Paolo Piacenza ha, quindi, descritto quelli che sono gli interventi infrastrutturali che garantiranno ancora in futuro la leadership di Gioia Tauro: “Entro la fine dell’anno avvieremo un importante intervento di dragaggio, superiore ai 5 milioni di euro, per garantire quella che è la caratteristica del nostro porto: 18 metri di profondità su una banchina lunga quasi quattro chilometri, che permette al porto di Gioia Tauro di ricevere le mega navi di ultima generazione e di rispondere positivamente al fenomeno del gigantismo navale”.

La conclusione del suo intervento è stato rivolto anche alla possibilità di sviluppo del retroporto: “L’obiettivo che mi pongo in questo momento è verificare come poter riuscire a sviluppare le aree retroportuali portando valore aggiunto al nostro porto e al territorio. Penso che avere un porto di tali capacità fisiche e non sfruttare la zona portuale adiacente, che non è interrotta come in altri porti d’Italia da autostrade e colline, sia un’occasione da non poter perdere per assicurare maggiore sviluppo al territorio”.

N.C.

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