Traiana vuole estendere la sua concessione portuale a Civitavecchia
Chiesto all’Adsp un prolungamento di cinque anni, ma per l’Art il Pef presentato è incoerente col piano di ammortamenti
Traiana, storica società che a Civitavecchia gestisce un terminal multipurpose su circa 50mila mq di piazzali adiacenti alla banchina 23 su cui opera in esclusiva, ha chiesto all’Autorità di sistema portuale del Mare Tirreno centro-settentrionale di prolungare di cinque anni (dal 2032 al 2037) la concessione e di ampliarne anche il relativo sedime demaniale.
La circostanza emerge dal parere rilasciato in proposito dall’Autorità di regolazione dei trasporti, che, “rimessa all’AdSP, in quanto concedente, ogni verifica di ammissibilità ed ogni valutazione in merito all’effettiva necessità degli adeguamenti proposti ai fini del mantenimento della funzionalità della concessione”, è chiamata invece a valutare la coerenza della istanza con il Pef – Piano economico e finanziario della concessione.
Sul punto, stando al parere del garante, qualcosa andrà rivisto nell’istanza di Traiana, dato che l’Art ha segnalato una “discrepanza riguardo all’orizzonte temporale della concessione” tra Pef e piano degli ammortamenti.
Quest’ultimo, scrive infatti l’Authority, “si conclude al 2044, pertanto l’ammortamento degli investimenti appare completarsi in data successiva a quella che risulterebbe la scadenza della concessione se venisse accolta l’istanza di estensione (2037). All’anno 2037, inoltre, risultano ancora immobilizzazioni materiali per 5.596.787 €, derivanti non solo dal mancato completo ammortamento dei nuovi investimenti, ma presumibilmente anche da ulteriori investimenti previsti ed effettuati precedentemente”.
Secondo il garante “tali circostanze appaiono in contrasto con le disposizioni, nonché con la ratio generale, delle norme applicabili in materia di commisurazione della durata delle concessioni al piano degli investimenti, atte anche ad evitare il costituirsi di oneri di subentro in capo ai nuovi concessionari alla scadenza della concessione. In definitiva, appare necessario che il piano di investimenti ed il relativo periodo di ammortamento risultino coerenti con l’estensione della durata della concessione di cui trattasi”.
Di fatto, considerando che regolamento concessioni e linee guida non consentono estensioni superiori ai cinque anni, Traiana dovrà rivedere al ribasso il proprio piano di investimenti, affinché nel 2037, quando giocoforza si dovrà procedere ad evidenza pubblica nel riassegnare la concessione, non risultino in capo a eventuali soggetti interessati all’area oneri di subentro.
A.M.
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