A Genova prorogata al 2029 la concessione di Ente Bacini, no all’istanza di Amico sul bacino n.1
Il Comitato di gestione ha approvato il bilancio di previsione 2026 spiegando che continua a fronteggiare l’impatto del ‘caro materiali’ sulle nuove opere con richieste di ristoro per oltre 120 milioni di euro

Oltre alla nomina di Tito Vespasiani a segretario generale, l’ultimo Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale ha anche approvato, tra gli altri, un provvedimento riguardante la gestione e lo sviluppo delle aree portuali, con particolare attenzione alla continuità operativa del comparto delle riparazioni navali. Una nota dell’ente spiega che “è stato deliberato il rilascio a Ente Bacini S.r.l. della concessione demaniale marittima fino al 31 dicembre 2029 per l’intero compendio di 232.809 mq comprendente i cinque bacini di carenaggio del porto di Genova. La proroga, richiesta dalla società attualmente concessionaria fino al 2025, consente di allineare la durata della concessione ai tempi dei lavori pubblici sui bacini n. 4 e n. 5, previsti fino al 2029 nell’ambito del Programma Straordinario per le aree delle riparazioni navali. Nel corso dell’istruttoria è stata presentata una proposta alternativa da Amico & Co. S.p.A., relativa solo al bacino n. 1 e con richiesta di una concessione venticinquennale. Gli uffici competenti dell’Ente, a valle dell’istruttoria, hanno valutato preferibile la soluzione di Ente Bacini in quanto assicura gestione unitaria, continuità del servizio pubblico e coerenza con i lavori in corso, evitando frammentazioni operative.
Poiché i lavori tra il 2025 e il 2029 ridurranno la piena operatività dei bacini – conclude l’Adsp – la concessione di breve durata è stata considerata la più adatta per accompagnare la fase di cantiere e consentire una successiva riorganizzazione complessiva del comparto. La proposta di Amico & Co., pur di valore industriale, è stata giudicata non rispondente alle attuali esigenze di interesse pubblico”.
Nell’ultima seduta il Comitato di Gestione ha anche approvato il bilancio di previsione 2026 che presenta entrate per un valore di 184,07 milioni di euro e interventi di spesa pari a 291,08 milioni di euro in gran parte connessi all’attuazione degli interventi infrastrutturali del programma delle opere ordinario e straordinario.
Tra i progetti strategici spiccano la Nuova Diga Foranea di Genova, il potenziamento della logistica ferroviaria e stradale, la digitalizzazione dei porti, la cybersecurity.
L’ente ha anche fatto sapere di continuare a fronteggiare l’impatto del ‘caro materiali’, con richieste di ristoro per oltre 120 milioni di euro, di cui più della metà già riconosciuti.
In merito ai programmi di sviluppo del sistema portuale, il Comitato ha approvato il Piano Operativo Triennale 2026-2028 (Pot), primo documento programmatico dopo il rinnovo dei vertici dell’Adsp e strumento per l’applicazione delle strategie individuate. “In coerenza con il Bilancio di Previsione 2026, le linee di intervento prevedono la prosecuzione degli investimenti in opere infrastrutturali, prima fra tutte la Nuova Diga foranea di Genova, per il potenziamento e la sostenibilità dei traffici, sia merci che passeggeri, con l’ampliamento di Ponte dei Mille Levante e interventi di integrazione della mobilità con aeroporto e ferrovia, e delle attività della cantieristica nell’area delle riparazioni navali di Genova, oltre a interventi nell’area savonese come il ripristino della banchina 32 e della scassa 33” ha fatto sapere palazzo San Giorgio. “Parallelamente si rafforza la competitività logistica attraverso il completamento degli ultimi miglia stradali e ferroviari, l’infrastrutturazione dei varchi di Ponente e San Benigno nel bacino di Sampierdarena e l’implementazione di politiche di incentivazione del trasporto ferroviario. Il Pot accelera inoltre la trasformazione digitale con l’evoluzione del Port Community System, l’interoperabilità con i sistemi di controllo accessi e il Pmis e l’adozione dei servizi avanzati dell’Agenzia delle Dogane (Aida) per la completa digitalizzazione dei controlli in uscita (port tracking). Sul fronte ambientale, il documento prevede l’elettrificazione delle banchine, diffusi interventi di efficientamento energetico e l’implementazione di sistemi di monitoraggio e sensoristica smart. A supporto del lavoro portuale è previsto il rinnovo delle autorizzazioni ex art. 17 e la conferma delle misure di sostegno al settore, perseguendo la creazione di valore per il territorio e il sostegno all’occupazione connessa al porto e alla sua filiera”.
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