Per Gnv Azzurra quattro mesi da hotel galleggiante in porto a Genova
Ospiterà il personale di bordo della nave militare Uss Mount Whitney affidate alla cure di San Giorgio del Porto. Intanto Ugl dichiara l’agitazione dei marittimi della compagnia
Resterà ormeggiata presso l’area dei bacini di carenaggio del porto di Genova per i prossimi quattro mesi, a servizio del cantiere navale San Giorgio del Porto di Genova, il traghetto Gnv Azzurra di Grandi Navi Veloci.
La società navalmeccanica, infatti, lo ha noleggiato per ospitarvi l’equipaggio della Uss Mount Whitney, nave ammiraglia della sesta flotta della Marina militare degli Stati Uniti, di stanza nel Mar Mediterraneo e destinata ad alcune riparazioni affidate al cantiere genovese. La compagnia di traghetti del gruppo Msc lo ha confermato, dopo che la locale Capitaneria di Genova ha disposto le prescrizioni relative alla permanenza delle due unità, fra cui il posizionamento di barriere galleggiante antintrusione a protezione della nave militare.
Quest’ultima – si apprende dalla Capitaneria – resterà ormeggiata “presso il bacino 4 fino al 7 gennaio 2025 (fino al 04 novembre 2025 in galleggiamento e successivamente in secca), e nel periodo 07 gennaio 2026 – 27 febbraio 2026 sarà ormeggiata al Molo Ex-Superbacino”, mentre il traghetto di Gnv resterà ormeggiato, con funzione di caserma, presso il Molo Guardiano.
Intanto, per quanto riguarda Gnv, la Federazione Ugl ha dichiarato lo stato di agitazione del personale marittimo. “La decisione – si legge in una nota – nasce da una serie di rivendicazioni irrisolte e da un clima di confronto giudicato arrogante e poco costruttivo da parte dell’azienda. Tra i principali punti di conflitto: trasformazioni contrattuali ferme a 70 unità, lontane dall’obiettivo di 240, per quel che riguarda i contratti in Crl (Continuità di rapporto di lavoro); per quel che riguarda i turni particolari, mancanza di trasparenza su fabbisogni e consistenze; la società ha eluso le richieste di chiarimento sulla regolare reportistica in materia di controlli di bordo; liquidazioni gestite con criteri soggettivi relativamente a spese di viaggio e lavorazioni aggiuntive; il contratto integrativo non ha potuto esser sottoscritto dall’Ugl per carenze economiche e di qualità della vita a bordo. Nessun esito alla raccolta di 750 firme per riaprire il confronto. Nonostante un precedente sciopero con adesioni fino all’80% e tentativi di dialogo, le risposte aziendali sono rimaste evasive. L’Ugl, con senso di responsabilità, ha limitato le azioni durante l’estate, ma ora ritiene inevitabile l’avvio della procedura di raffreddamento”.
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