A Genova slitta ancora il termine del restyling di Ponte dei Mille – Levante
Tre anni di ritardo e almeno 600mila crocieristi perduti per l’appalto che rischia di superare il 50% di extracosto: Stazioni Marittime dovrà rinunciare a un accosto anche per tutto il 2026
Per tornare ai numeri del 2023 e recuperare i 200mila crocieristi perduti (sul totale di 1,7 milioni di quell’anno) in un mercato che si espande ovunque, Genova dovrà aspettare ancora, perché neppure nel 2026 sarà possibile andare oltre i numeri di 2024 e 2025 (circa 1,5 milioni di passeggeri).
Il Piano operativo triennale 2026-28, infatti, lascia intendere che la situazione dell’appalto per i lavori di espansione dell’accosto di levante di Ponte dei Mille, quello destinato a ospitare le navi di maggiore dimensione (fino a 340 metri di lunghezza), s’è ulteriormente complicata. Se infatti fino a maggio scorso la data di ultimazione era fissata a fine luglio 2026 – cosa che avrebbe consentito di recuperare almeno parte della stagione –, la situazione è di lì a poco cambiata.
L’Autorità di sistema portuale, interrogata da SHIPPING ITALY, non ha fornito ulteriori chiarimenti, ma la scheda del Pot sull’appalto, che, inserito nel Piano straordinario delle opere finanziato coi ristori post Morandi, fu aggiudicato, nel novembre 2021 a una cordata guidata dall’accoppiata Technital-Fincosit con la previsione di circa 14 mesi di lavori e 18,6 milioni di euro di corrispettivo, non riporta una data di fine lavori e rimanda in tal senso a un allegato al Pot stesso (in realtà non pubblicato da Adsp) risalente a giugno scorso, “illustrativo ed esplicativo delle criticità dell’appalto”.
Criticità riverberatesi, evidentemente, anche sul quadro economico, che a gennaio era (stando al sito di Adsp) salito a 24,3 milioni e per il quale ora il Pot parla di “aspetti attualmente in istruttoria Cct (Collegio consultivo tecnico, l’organo deputato alla risoluzione delle controversie con l’appaltatore, ndr), la cui quantificazione potrà avvenire solo a valle della determina Cct”, con uno “scenario potenziale di variante >50% dell’appalto”, cioè un rincaro di una decina di milioni di euro almeno. Anche in questo caso rimando all’allegato mancante, che Adsp non ha fornito.
Quanto allo slittamento dei tempi e all’indisponibilità per tutto il 2026 dell’ormeggio di levante di Ponte dei Mille, la conferma arriva però da Alberto Minoia, amministratore delegato del terminal Stazioni Marittime di Genova (controllata del gruppo Msc) che gestisce l’accosto: “Abbiamo già definito la programmazione degli accosti per l’anno 2026. Nel 2026 non avremo la necessità di utilizzare la banchina oggetto delle lavorazioni. Riguardo al traffico delle crociere per l’anno 2026: il programma prevede volumi praticamente uguali al 2024 e al 2025”.
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