L’Agcm rileva criticità concorrenziali sulla nuova stazione marittima di Msc ad Ancona
L’Antitrust chiede all’Adsp di ripubblicare l’istanza di concessione fissando contestualmente un nuovo adeguato termine per la presentazione di domande concorrenti, osservazioni e/o opposizioni
“Considerando che l’iter di assentimento della concessione non risulta concluso, l’Autorità auspica che le osservazioni formulate siano tenute nella debita considerazione e che codesta AdSP proceda alla ripubblicazione della domanda corredata dall’opportuna documentazione tecnico-progettuale, fissando contestualmente un nuovo adeguato termine per la presentazione di domande concorrenti, osservazioni e/o opposizioni”. Con questo messaggio chiaro l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato chiede alla port authority di Ancona di comunicare “entro il termine di trenta giorni dalla ricezione della presente segnalazione, le iniziative adottate per rimuovere le criticità concorrenziali sopra esposte”.
L’autorità Antitrust ha formulato le proprie osservazioni “con riferimento ad alcune criticità concorrenziali riscontrate nelle modalità di affidamento della concessione demaniale marittima per la realizzazione della stazione marittima nel Porto di Ancona”. Riavvolgendo il nastro della vicenda la stessa Agcm ricorda che “il 9 gennaio 2025, su istanza presentata da MSC Cruises S.A., codesta AdSP ha pubblicato un avviso pubblico concernente il Porto di Ancona e, in particolare, la richiesta di concessione di aree e banchine per la realizzazione e la gestione di una stazione marittima destinata al traffico crocieristico. L’avviso pubblico – si legge – illustra che l’istanza di concessione presentata da MSC si articola in due fasi, una prima fase c.d. ‘transitoria’ avente a oggetto l’area attualmente occupata dalla tensostruttura utilizzata come terminal crociere, e la seconda fase c.d. ‘definitiva’ avente a oggetto il fronte esterno del molo Clementino dove è prevista ‘[…] la realizzazione di una stazione marittima con finanziamento a carico della società istante relativo alla progettazione e alla realizzazione della stessa per una superficie pari a circa mq. 2.600, secondo il progetto che la Società si riserva di allegare al fine del perfezionamento dell’iter istruttorio, anche in relazione ai concomitanti interventi infrastrutturali previsti nella programmazione dell’Ente’.”
Ma l’Antitrust rileva che “l’avviso pubblico non allega la documentazione tecnica (progetti, planimetrie, ecc.) relativa alle opere che la società istante intende realizzare”. L’orientamento dell’Autorità in tema di concessioni “è sempre stato quello – è scritto nelle osservazioni – secondo cui l’affidamento delle concessioni demaniali marittime debba essere effettuato mediante procedure a evidenza pubblica, in particolare nei casi di realizzazione di infrastrutture portuali. Simile orientamento, oltre a essere condiviso anche dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti con la delibera n. 57/2018, risulta altresì coerente con la costante giurisprudenza che, anche in caso di concessioni di beni demaniali (contratti attivi) assentite ai sensi del Codice della navigazione, richiede l’applicazione di procedure che garantiscano il rispetto dei principi generali di concorrenza, imparzialità, parità di trattamento, pubblicità e trasparenza”.
Per quanto concerne nello specifico la fase c.d. “definitiva” della domanda di concessione in analisi, l’Autorità “rileva una sostanziale indeterminatezza dell’oggetto dell’istanza, in quanto lo stesso avviso pubblico non appare corredato da idonea documentazione tecnica che illustri il progetto relativo alla stazione marittima che verrà realizzata. Una simile carenza nella descrizione dell’oggetto della domanda di concessione nella sua fase c.d. “definitiva” si traduce – secondo l’authority – in un livello inadeguato di pubblicità e trasparenza, che appare suscettibile di ostacolare la partecipazione di eventuali altri operatori interessati, non mettendoli in grado di formulare le proprie osservazioni”.
Evidenziando come le procedure di assentimento di una concessione sono caratterizzate dalle dinamiche della cosiddetta “concorrenza per il mercato”, l’Agcm sottolinea che “qualsiasi forma di ostacolo alla presentazione delle domande concorrenti rappresenta un grave danno al processo di selezione competitiva tipico delle procedure a evidenza pubblica”.
L’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli ritiene anche “necessario garantire che l’accesso all’approdo per le navi da crociera e alla connessa stazione marittima che verrà costruita sul molo Clementino sia garantito a tutti gli operatori crocieristici alle stesse condizioni, come peraltro già ipotizzato da codesta AdSP, e che tali condizioni siano eque e non discriminatorie. L’obbligo di garantire a tutti gli operatori l’accesso alla banchina e alla stazione marittima alle medesime condizioni eque e non discriminatorie dovrebbe essere inserito tra le clausole essenziali dell’atto concessorio, indicando esplicitamente che la sua violazione comporta la revoca della concessione, sul modello di recente seguito da alcune Autorità di Sistema Portuale”.
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