I dati del progetto “La mia esperienza a bordo” dell’Accademia Marina Mercantile
La salute mentale dei marittimi al centro del progetto finalizzato a promuovere un ambiente di lavoro sano, trasparente e sostenibile
Nel panorama globale dello shipping il benessere psicofisico dei marittimi, spesso sottoposti a isolamento prolungato, lunghi turni e connettività limitata, emerge come una priorità.
Secondo l’ultima rilevazione del Seafarers Happiness Index, esistono molti margini di miglioramento per la salute psicofisica dei marittimi a bordo, ma i dati sono generali e di ambito globale. Per affrontare questo tema, l’Accademia Italiana della Marina Mercantile, la principale Fondazione Its in Italia in ambito di mobilità sostenibile, ha presentato i risultati del progetto “La mia esperienza a bordo”, un sondaggio anonimo somministrato ai suoi allievi. L’iniziativa è stata selezionata per il Premio Speciale fuori categoria “Menzione per l’eccellenza in innovazione sostenibile” nell’ambito della quarta edizione del “Genova Global Goals Award”, promosso dal Comune di Genova per sensibilizzare sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
Nel sondaggio sono stati coinvolti circa 70 allievi che avevano completato almeno un imbarco durante il loro percorso formativo, includendo futuri Ufficiali di Coperta e di Macchina, ma anche studenti dei corsi di Tecnici Multimedia, Commissario di Bordo e Pasticciere/Panettiere. L’indagine, pur non avendo la pretesa di essere una ricerca scientifica approfondita, ha offerto una fotografia della salute mentale e delle condizioni di vita a bordo, destinata a guidare sviluppi e azioni interne ed esterne all’istituto.
Tra i risultati del sondaggio: oltre l’80% degli intervistati si è dichiarato a proprio agio e ha valutato l’esperienza di imbarco positivamente in linea con le aspettative. Tuttavia, il 79,5% ha anche dichiarato di essersi sentito sotto pressione o stress. La componente sociale è risultata molto positiva: l’85% dei partecipanti si è sentito pienamente integrato nell’equipaggio, e ben l’86,7% ritiene di aver ricevuto supporto adeguato da parte di superiori e ufficiali. Il punto critico degli spazi comuni ha riguardato le infrastrutture: solo il 51,5% ritiene gli spazi comuni a bordo adeguati alla vita in mare.
Il sondaggio ha dato la possibilità di fare emergere alcune richieste prioritarie per gli allievi, imbarcati su navi passeggeri e cargo: la necessità di un ente terzo o di una struttura di supporto psicologico che fosse sempre disponibile, una connessione internet più stabile durante gli imbarchi e la possibilità di accedere a visite dedicate per prepararsi meglio all’esperienza a bordo. Complessivamente, spiega l’Aimm, si registrano anche risposte molto motivate, che se da un lato sottolineano l’impegno richiesto a bordo, dall’altra raccontano anche di una forte componente identitaria e di appartenenza al mondo marittimo.
“I risultati di questo sondaggio ci incoraggiano a fare ancora meglio, insieme alle aziende e alle strutture pubbliche a cui apparteniamo.” ha commentato Paola Vidotto, direttore generale dell’Aimm, aggiungendo che i risultati sono stati stimolo e che il progetto ha consentito di portare a un nuovo livello l’attenzione già presente nei confronti degli allievi, anche grazie alla grande professionalità del corpo docenti e delle Tutor interne.
L’Accademia intende lavorare con tutti gli stakeholder del settore per promuovere un ambiente di lavoro sano, trasparente e davvero sostenibile, al fine di garantire reali margini di reclutamento di nuove forze per il futuro del settore marittimo.
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