I porti di Genova, La Spezia e Salerno sempre più interconnessi alle linee container globali
L’ultimo aggiornamento del Plsci (Unctad) rileva anche il dinamismo di Livorno e la perdita di terreno di Trieste
Genova, Gioia Tauro e La Spezia si confermano i porti italiani più connessi dalle linee container globali.
Lo mostra l’ultimo aggiornamento del Port Liner Shipping Connectivity Index, indice dell’Unctad elaborato con il supporto di Mds Transmodal che misura il livello di connessione di uno scalo alle linee marittime di trasporto container globali, tenendo conto di indicatori quali la capacità (in Teu) dislocata complessivamente dai carrier in ogni porto, il numero di servizi di linea regolari che lo raggiungono e quello delle compagnie container attive su di esso, la stiva media (in Teu) delle navi impiegate sul servizio che utilizza quelle con maggiore capacità; il numero di porti a cui è connesso direttamente, ovvero senza transhipment.
Per il Q4 2025, l’indice proposto dalla agenzia Onu per il commercio assegna infatti rispettivamente un punteggio di 439,94, di 318,53 e di 275,15 ai tre porti in questione.
Nel quadro di una sostanziale stabilità, si affacciano però diverse tendenze che mostrano come tra i gli scali più importanti alcuni stiano guadagnando con forza terreno, mentre altri stanno arretrando, il tutto sulla scia di dinamiche globali (il blocco ai passaggi per Suez e il Mar Rosso), delle politiche di sviluppo perseguite dai principali (o unici) terminalisti dei porti analizzati o di altri fenomeni più contingenti.
Cominciando proprio con Genova, quel che si nota è non solo una crescita dell’indice di connettività rispetto alla rilevazione dei tre mesi precedenti (+12,87 punti), ma anche una sua progressione duratura dopo il calo che, restando in anni recenti, si era verificato verso la fine del 2024 (+24,07).
Nonostante la flessione negli ultimi tre mesi dell’anno (-9,53 punti) si rivela invece forte e stabile il livello delle connessioni container del porto di Gioia Tauro (318,53 nel Q4 2025, +0,72 punti sull’ultimo trimestre del 2024). Poco sotto (275,15 punti), il porto di La Spezia è invece protagonista di una progressione netta e grossomodo costante (+7,44 punti sul terzo trimestre 2025, +19,95 sul quarto trimestre 2024).
A crescere in modo marcato nell’ultimo anno è poi, in quarta posizione globale, Salerno. Lo scalo campano (che ha annunciato di avere già movimentato, nel 2025, 400mila Teu), archivia il quarto trimestre con un port liner connectivity index pari a 222,35 (+ 9,53 punti rispetto al trimestre precedente ma soprattutto +37,54 punti sul valore di un anno prima).
Scendendo poi al quinto posto, è netta anche l’ascesa di Livorno (159,38), che in particolare alza la testa rispetto a tre mesi prima (+6,53 punti) portandosi anche leggermente al di sopra del valore registrato un anno fa (+3,33 punti), nel quadro pure di una flessione osservata a cavallo tra 2023 e 2024.
Proseguendo ancora nella analisi della classifica, sono diversi gli scali italiani che si concentrano in un range limitato di ‘connettività’. Tra questi Napoli (142,89), che stringe le sue relazioni sia rispetto ai tre mesi precedenti (+6,59) sia rispetto a un anno prima (+11,98). Al contrario Trieste (139,08), pur registrando negli ultimi anni variazioni poco marcate, lascia sul terreno tra il Q4 2025 e il Q3 2025 14,67 punti. Su livelli simili (133,86) anche Vado Ligure, al centro di una evoluzione più particolare. Lo scalo ligure vive infatti una nuova flessione congiunturale (-7,45 punti sul trimestre Q4) che tuttavia la lascia ancora nettamente al di sopra dei valori di un anno prima (+47,41). Tendenza positiva infine anche per Venezia, che chiude l’anno a 124,38 punti, in aumento sul trimestre precedente (117,51) e sui valori di connettività rilevati a fine 2024 (106,31).
Da rilevare infine che tra gli scali meno connessi alle linee marittime container globali, la tendenza ampiamente predominante è quella alla stabilità. Fa eccezione Ancona, che incrementa leggermente il livello delle sue relazioni, portandosi a un punteggio di 81,63, in lieve aumento (+4,34) sul trimestre precedente e sui valori di un anno prima (+3,57).
F.M.
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