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Baker Hughes sbarca nel porto di Corigliano Calabro con un maxi investimento

In calabria atteso un notevole indotto anche nel settore logistico grazie alla produzione a ‘bordo banchina’

di Redazione SHIPPING ITALY
26 Ottobre 2023
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Baker Hughes, azienda di tecnologia al servizio dell’energia e dell’industria che progetta, produce e fornisce soluzioni tecnologiche all’avanguardia operando principalmente attraverso Nuovo Pignone, ha annunciato un piano per potenziali nuovi investimenti in Calabria fino a circa 60 milioni di euro nei prossimi anni, con la presentazione di una domanda di concessione all’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio per un nuovo insediamento industriale presso il porto di Corigliano Calabro, sulla costa ionica cosentina, e un piano triennale di espansione per il proprio sito di Vibo Valentia.

Una nota spiega che, in caso di ottenimento della concessione, Baker Hughes realizzerà a Corigliano alcune delle strutture dei propri moduli industriali, una configurazione ottimizzata di macchinari e componenti ausiliari per la compressione del gas, la generazione di energia elettrica e a supporto di soluzioni per la transizione energetica. Nello specifico, presso il sito di Corigliano sarà effettuata la fabbricazione, la verniciatura e il montaggio delle strutture, nonché l’assemblaggio finale di moduli, per attività complementari a quelle che l’azienda già svolge nel proprio sito di Avenza (Carrara), in Toscana. Per il mondo dei trasporti e della logistica ciò significherà movimentazioni via mare dal porto di project cargo (in particolare moduli industriali).

L’azienda ha contestualmente annunciato un ulteriore piano di espansione relativo all’altro sito calabrese del gruppo, quello di Vibo Valentia, attivo dal 1962 con oltre 100 dipendenti e un indotto di oltre 20 aziende nella regione. Il sito, che rappresenta un centro di eccellenza all’interno di Baker Hughes, sarà infatti ampiamente rinnovato con nuovi investimenti da realizzarsi entro il 2026 tra nuove opere infrastrutturali, nuovi impianti e macchinari, interventi per l’efficientamento energetico e creazione di un centro di ricerca e sviluppo in ambito tecnologico e digitale.

Si stima, complessivamente, che i nuovi investimenti su Vibo e Corigliano, una volta a pieno regime, possano portare alla creazione di oltre duecento nuovi posti di lavoro tra occupazione diretta e indiretta, che potranno aumentare in base ai carichi di lavoro e all’andamento del mercato dei moduli industriali. Per reclutare queste risorse, tra tecnici e operatori, Baker Hughes intende attivare diversi percorsi di formazione dedicati e accademie specializzate, grazie anche alla collaborazione con il sistema educativo calabrese. Accanto all’impatto occupazionale citato, si potrà sviluppare anche un notevole indotto locale, soprattutto nel settore metalmeccanico e logistico.

“Il piano di investimenti che annunciamo oggi punta a rafforzare e ampliare ulteriormente la presenza di Baker Hughes in Italia, dove contiamo già otto siti da Nord a Sud e oltre 5.500 dipendenti, con un miliardo di euro investito negli ultimi cinque anni, tra attività di ricerca e sviluppo e nei nostri stabilimenti” ha commentato Alberto Matucci, vicepresidente Gas Technology Equipment del business Industrial & Energy Technology di Baker Hughes. “Le strutture realizzate a Corigliano saranno la colonna portante di un concentrato di tecnologia all’avanguardia, che incontra la crescente domanda globale di gas naturale liquefatto, e dà una risposta concreta al cosiddetto trilemma energetico, facilitando la sicurezza degli approvvigionamenti, costi accessibili e minori emissioni. Su quest’ultimo, cruciale aspetto siamo impegnati da anni a sviluppare e introdurre soluzioni a supporto della transizione energetica, che in futuro, grazie anche a questi investimenti, vedranno protagonisti anche i nostri siti in Calabria”.

“Baker Hughes continua a credere e a investire in Calabria, con nuovi progetti che diversificano la produzione attuale del gruppo, anche grazie alle condizioni favorevoli create dalla Regione, in cui abbiamo trovatoaccoglienza, tempestività e supporto concreto ai nostri progetti” ha aggiunto Maria Francesca Marino, Direttrice dello Stabilimento di Vibo Valentia di Baker Hughes. “Ciò è stato possibile, inoltre, in virtù della collaborazione riscontrata nell’Autorità Portuale in primis, nonché in Zes Calabria e nella Provincia di Cosenza, e grazie a una proficua cooperazione con le realtà della formazione nel territorio: dalle scuole superiori, all’Its Mask di cui siamo soci fondatori, all’Università della Calabria, con cui andremo ad attuare a partire dalle prossime settimane iniziative di formazione congiunta, con l’obiettivo di costruire competenze specialistiche sul territorio e poter contare su una forza lavoro altamente qualificata”.

“La sinergia con Baker Hughes può rappresentare la svolta per il porto di Corigliano, e accogliamo con estremo favore un progetto imprenditoriale che sceglie qui una nuova localizzazione, rafforzando al contempo lo stabilimento preesistente di Vibo Valentia Marina. La produzione ‘bordo banchina’ riteniamo sia una grande opportunità per i nostri porti. Capace di creare produttività, consentendo l’approvvigionamento e la partenza via mare e, quindi, superando il limite delle connessioni terrestri” ha aggiunto il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli. “Un investimento cospicuo e importante accompagnato da un progetto manifatturiero, sul quale l’Autorità si riserverà, come da procedura, i dovuti approfondimenti. Qualora i vagli saranno positivi, il porto di Corigliano avrà un suo cantiere, destinato alla produzione di elementi all’avanguardia, da spedirsi via mare in tutto il modo. E quel che conta, nel pieno rispetto delle attuali destinazioni funzionali delle banchine, anzi ottimizzando gli spazi di banchina e gli ormeggi con ulteriori investimenti a cura della Autorità. Una promessa mantenuta. E, nella visione strategica dell’Autorità, questo insediamento ha ampi margini per un futuro ulteriore sviluppo del porto”.

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