Eliseo Cuccaro sarà il prossimo presidente dell’Adsp di Napoli e Salerno
Lo scorso maggio al Business Meeting “Traghetti e Ro-Ro” aveva invocato un cambio del modello di governance delle port authority auspicando un modello di cooperazione fra pubblico e privato
Per la presidenza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale il nome spuntato un po’ a sorpesa dal cilindro del Governo è quello di Eliseo Cuccaro, attuale amministratore delegato della compagnia di navigazione Alilauro (di proprietà di Salvatore Lauro, ex senatore di Forza Italia). Secondo quanto appurato dal dicastero competente non esistono motivi di incompatibilità sul suo nome relativamente al ruolo ricoperto essendo la nomina a presidente di Adsp di origine ministeriale e non locale.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha perciò annunciato di aver avviato l’iter conclusivo per la nomina del nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale che comprende gli scali di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia.
“Con una comunicazione formale inviata al presidente della Regione Campania, il MIT ha proposto la designazione del dott. Eliseo Cuccaro” si legge nell’annuncio. “La lettera, firmata dal ministro Matteo Salvini, rappresenta una tappa decisiva nel procedimento: la Regione dovrà ora esprimere il proprio parere sulla proposta, che sarà successivamente trasmessa alle competenti Commissioni parlamentari per il parere finale.”
Intervenendo lo scorso maggio al Business Meeting ‘Traghetti e Ro-Ro’ organizzato a Genova da SHIPPING ITALY, Cuccaro aveva parlato della necessità di riformare l’ordinamento portuale auspicando una maggiore cooperazione fra pubblico e privato. “L’Italia è tra le prime nazioni al mondo dove i livelli di sicurezza sono eccellenti, le regole da rispettare stringenti e non dobbiamo perdere questa peculiarità. Siamo però indietro nell’adeguamento delle infrastrutture: è aumentato numericamente il naviglio e le sue dimensioni, insieme ai passeggeri. C’è una tendenza in crescita consolidata e le infrastrutture non sono adeguate” aveva sottolineato.
Parlando del futuro dei traghetti aveva aggiunto: “Per primi, due anni fa qui al Business Meeting ‘Traghetti e Ro-Ro’, abbiamo archiviato la propulsione elettrica. Avevamo tante perplessità che interessavano gli enti pubblici e le autorità portuali e la loro capacità di realizzare l’elettrificazione delle banchine. Gli armatori che ora portano avanti tanti investimenti mi generano un timore: spero che nei porti saremo in grado di rifornire unità che utilizzeranno carburanti diversi. La grande incertezza – aveva proseguito – nasce dal sistema regolatorio: oggi il vero vulnus è su chi ha l’onere di dettare le regole; attualmente chi se ne occupa non sembra avere le idee chiare, il che ricade sugli imprenditori che entrano in confusione e non sanno come indirizzare gli investimenti. È bene valutare un rallentamento delle decisioni già prese per confrontarsi con gli imprenditori che operano nel settore e fare la scelta più giusta possibile”.
A inizio maggio Cuccaro aveva poi affermato: “Oltre alle infrastrutture materiali, ho preoccupazione per un altro aspetto: noto una carenza nel capitale umano, mi sembra che manchino le personalità adatte a trattare questi sistemi. Nelle autorità portuali manca il personale adatto. È necessario sollecitare il legislatore affinché cambi il modello di governance anche delle autorità portuali: serve pensare a un sistema diverso, misto tra pubblico e privato, dove le società private possano dare un grande impulso sia in termini di finanziamenti che di competenze nel decidere cosa è giusto fare e in quale direzione investire.”
N.C.
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