“Poco personale e turnazione inadeguata, a rischio le crociere di Civitavecchia”
Asamar denuncia le disfunzioni dell’Ufficio di Frontiera e chiede un intervento istituzionale
Situazione critica per il comparto delle crociere a Civitavecchia secondo Asamar.
L’associazione degli agenti marittimi locale, infatti, ha diramato una nota evidenziando come, “a causa della cronica carenza di personale, l’Ufficio di Frontiera sia spesso costretto a chiudere in alcuni giorni, dovendo concentrare le risorse sui traffici extra-Schengen oltre che sulle altre attività. Questo comporta, tra le varie criticità, anche l’impossibilità di sbarcare gli equipaggi soggetti a visto di transito, con notevoli ricadute operative per le compagnie di navigazione e per l’intera filiera”.
Il problema non si limiterebbe alla scarsità di risorse: “A differenza di Fiumicino, la frontiera di Civitavecchia non è attiva h24. I turni iniziano alle 7 del mattino, il contratto non prevede straordinari e, quando in passato il personale ha prestato servizio aggiuntivo su base volontaria, sono sorti contrasti con le organizzazioni sindacali. A complicare ulteriormente la situazione ci sono i passeggeri extra-Schengen soggetti alla timbratura del passaporto: flussi che, in assenza di personale sufficiente, diventano difficili da gestire con tempi accettabili”.
A spaventare Asamar è poi “l’imminente introduzione del nuovo sistema europeo Ees (Entry/Exit System), che imporrà controlli biometrici e procedure più lunghe e complesse, rischiando così di rendere insostenibile il carico operativo se non saranno garantiti organici e infrastrutture adeguate”.
“Non intendiamo in alcun modo puntare il dito contro l’Ufficio di Frontiera, che ogni giorno svolge un lavoro encomiabile, cercando di “tappare i buchi” nonostante le condizioni proibitive. Ma è evidente che senza un supporto deciso delle istituzioni, la situazione rischia di diventare insostenibile, con effetti immediati sulla regolarità delle operazioni e sul futuro stesso del traffico crocieristico nello scalo laziale” ha sottolineato Barbara Carabetti, Presidente di Asamar Lazio, Vicepresidente Federagenti e Presidente della Commissione Crociere Italia –.
Per Asamar Lazio è “impensabile” che il primo porto crocieristico italiano si ritrovi con un sistema di controllo dei confini a intermittenza: “È urgente che Governo e Ministeri competenti trovino rapidamente una soluzione strutturale, garantendo organici adeguati e turnazioni compatibili con il ruolo strategico dello scalo”.
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