Scioperi nei trasporti e sindacati italiani in ordine sparso a sostegno di Gaza
Per inseguire e sgonfiare il fermo proclamato da Usb per lunedì, la Cgil si mobilita in anticipo sui territori. Scioperi generali solo a Genova e in Toscana, servizi essenziali esclusi ovunque, ma possibili stop di 24 ore nei porti
Più il genocidio perpetrato da Israele a Gaza s’aggrava, meno in Italia si riesce a veicolare unitariamente il dissenso e la volontà popolari di una reazione di qualsivoglia segno da parte del Governo.
Mentre la missione umanitaria della Global Sumud Flotilla s’avvicina alla Striscia, pur fra difficoltà logistiche e distinguo, la mossa di Usb di proclamare (con l’anticipo necessario a farlo anche nei servizi essenziali) uno sciopero generale nazionale ad essa in qualche misura correlato, non è chiaro se proponendo una convergenza alle altre sigle, ha ad ogni modo smosso dopo mesi di inerzia anche la Cgil.
Che col segretario generale Maurizio Landini due giorni fa, in aperta divergenza, ha indetto per domani “una mobilitazione che prevede anche da parte delle categorie la proclamazione di ore di sciopero e con manifestazioni che si svolgeranno a livello territoriale e con modalità che potranno essere diverse da regione a regione”.
Ne è ovviamente venuto fuori uno spezzatino variegato. A guidare la mobilitazione la Cgil Toscana, ha indetto uno sciopero generale regionale per l’intero turno. In Liguria tale condizione è stata prevista solo per Genova, mentre nelle altre province sarà di 4 ore. In Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Umbria, Lombardia, Puglia, Abruzzo-Molise, sciopero di 4 ore alla fine del turno nei settori privati. In tutti i casi, dati i termini ridotti, saranno esclusi i servizi essenziali (scuola, sanità, trasporto pubblico locale), coinvolti invece da Usb.
A livello di sigle Cgil, con esclusione sempre dei servizi essenziali, a proclamare quattro ore di sciopero sono state Filcams (terziario), Fillea (edili), Fiom (metalmeccanici), Slc (comunicazione) e Filt. “Lo sciopero di 4 ore a fine turno o nell’ambito della prestazione lavorativa – ha spiegato la sigla dei lavoratori dei trasporti, infrastrutture e logistica – interesserà autisti di mezzi pesanti, driver e impiegati del trasporto merci e logistica, gli addetti del settore viabilità di Anas, società regionali e autostrade e gli addetti del Rent a Car, del noleggio senza conducenti, della gestione dei parcheggi. Nei porti i lavoratori e le lavoratrici possono scioperare fino a un massimo di 24 ore, con l’esclusione di coloro che operano per imprese, le cui attività possono in qualche modo coinvolgere i diritti delle persone costituzionalmente tutelati”.
Intanto Usb ha fatto sapere di aver convocato a Genova “il secondo incontro del coordinamento di lavoratori portuali europei il 26 e 27 settembre prossimi. L’obiettivo dell’incontro tra delegazioni dei porti previsto nella prima giornata del 26 settembre è quello di discutere e condividere una prima iniziativa di mobilitazione e di lotta congiunta dei porti europei e mediterranei di mobilitazione sui temi della pace e di contrasto alle guerre. Il 27 settembre, la giornata vedrà le delegazioni dei portuali coinvolte in un incontro pubblico dalle ore 10.00 con i lavoratori e lavoratrici coinvolti nella filiera diretta e/o indiretta del trasporto o produzione del materiale bellico, portando avanti il tema dello sciopero del carico e scarico di armi materiale e dell’obiezione di coscienza già lanciata da Usb in questo Paese”.
A.M.
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