Cma Cgm sotto i riflettori fra tonnage tax e Russia
Saadé sentito in Parlamento sul regime fiscale di favore per l’attività armatoriale. Secondo Mediapart alle viste la ripresa delle attività con Mosca
Settimane calde per Rodolphe Saadé, il patron del gruppo logistico-armatoriale transalpino Cma Cgm.
Durante una lunghissima audizione innanzi una delle commissioni economiche dell’Assemblée nationale, suscitata dall’ennesima espansione del gruppo in ambito editoriale, al magnate sono state poste anche alcune domande in merito alla contribuzione fiscale di un gruppo da 160mila dipendenti, nel quadro della sempre più difficoltosa situazione delle finanze pubbliche francesi.
Al centro dell’attenzione, in particolare, il regime di tassazione forfettaria della tonnage tax. “Questo sistema è in vigore nella maggior parte delle principali economie marittime. È essenziale che la Francia rimanga allo stesso livello dei suoi concorrenti nel settore della marina mercantile, dato che la tassa sul tonnellaggio riguarda il 90% della flotta mondiale e l’intera flotta europea”.
Saadé ha spiegato che “la tassa sul tonnellaggio è una leva strategica per l’attrattiva della bandiera francese e la competitività del nostro settore su scala europea. Questo regime fiscale si applica solo alle attività di trasporto marittimo del gruppo. Le nostre attività logistiche, portuali e mediatiche sono soggette alla tradizionale imposta sulle società”. Inoltre ha ricordato che Cma Cgm impiega 20.000 persone a terra in Francia, 1.000 marittimi e genera 55.000 posti di lavoro indiretti, contribuendo alla crescita del Pil del Paese. Ha sottolineato che la società mantiene la sede a Marsiglia, genera il 12% del fatturato e il 13% della liquidità in Francia e ha reinvestito l’85% dei profitti nel Paese.
Pochi giorni fa, poi, la rivista Mediapart ha rivelato come alcuni manager di Cma Cgm si siano recentemente recati in Russia. Il gruppo francese ha negato l’intenzione di ‘riaprire’ in Russia ma confermato la visita dei suoi due rappresentanti a San Pietroburgo, giustificando il viaggio con il desiderio di “visitare” un ufficio “inattivo” da oltre tre anni, dato che il gruppo nel 2022 aveva dichiarato lo stop alle attività in Russia.
“È solo in questa occasione”, secondo quanto riferito a Mediapart dall’ufficio stampa di Cma Cgm, “che i dirigenti hanno notato che ventotto compagnie di navigazione russe e internazionali non avevano mai cessato le loro attività e avevano mantenuto le loro operazioni in Russia”, fra esse anche Msc.
Nessun chiarimento invece è stato fornito sul coinvolgimento da parte di Cma Cgm del Governo francese, che pure risulterebbe esser stato avvertito, né su quello dell’amministrazione Trump, della vicinanza alla quale tuttavia Saadé ha dato diverse prove e che difficilmente potrebbe essere bypassata per un passaggio di questo tipo.
Per contro, da parte dei potenziali partner russi la possibilità di un ritorno del gruppo francese è vista con sospetto. Dopo aver interrotto gli scali in Ucraina per ragioni di sicurezza in seguito all’inizio della guerra, Cma Cgm ha annunciato nel gennaio 2025 l’avvio di una linea che collegherà il Pireo (Grecia) e Istanbul (Turchia) al porto di Odessa. La strategia del gruppo di Rodolphe Saadé è anche vista dalla parte russa attraverso il prisma del suo ramo mediatico, incarnato dal canale di informazione 24 ore su 24 Bfmtv, un canale che ha chiaramente seguito, finora, una linea anti-Cremlino. Le cose potrebbero ora cambiare.
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