Droni e flotta ombra: operazione della Polizia francese contro una petroliera
La presenza della nave in Danimarca in concomitanza col volo non autorizzato sull’aeroporto di Copenaghen alimenta i sospetti

La polizia francese ha arrestato comandante e primo ufficiale di una petroliera (Pushpa – Boracay) battente bandiera del Benin col sospetto di far parte (è nella relativa lista Ue) della flotta ombra usata dalla Russia per la movimentazione del proprio greggio.
L’operazione è scattata dopo l’allerta lanciata lunedì dal prefetto marittimo dell’Atlantico. È stata immediatamente avviata un’indagine preliminare per “rifiuto di collaborare” e “mancata giustificazione della nazionalità della nave”. Le forze navali francesi sono intervenute con un abbordaggio forzato sulla nave alcuni giorni fa.
Il presidente francese Emmanuel Macron, intervenendo al vertice Ue a Copenaghen, ha dichiarato: “Ci sono stati alcuni reati molto gravi commessi da questo equipaggio, che giustificano l’attuale procedura giudiziaria”. Macron, tuttavia, non è arrivato a collegare la petroliera, che ora si identifica come Boracay, ai droni avvistati in Danimarca, che hanno interrotto i voli commerciali dall’aeroporto di Copenaghen. Secondo quanto riportato dall’Agence France Press, Macron ha affermato che spetta agli inquirenti stabilirlo. I dati di tracciamento mostrano che la petroliera stava transitando nei pressi della Danimarca al momento dell’incidente con il drone.
La nave era partita da Primorsk, in Russia, con un carico di petrolio diretto in India, quando è stata fermata al largo della costa francese. Secondo quanto riferito, i procuratori hanno affermato che l’equipaggio non ha dimostrato la nazionalità della nave e non ha collaborato alle istruzioni. La petroliera è ancorata al largo di Saint-Nazaire, in Francia, sotto sequestro da domenica.
I media russi hanno definito il fermo della nave una “provocazione”, ma secondo quanto riportato dai media un portavoce del Cremlino ha negato di essere a conoscenza dell’incidente.
La petroliera ha già attirato l’attenzione in passato ed è stata sanzionata dal Regno Unito nel dicembre 2024 per il suo coinvolgimento nel commercio di petrolio russo. L’Unione Europea ha sanzionato la petroliera nel febbraio 2025. Windward Maritime Analytics riferisce che la nave naviga nella flotta ombra da giugno 2024, operando per Gatik, una compagnia con sede in India che si dice sia la più grande compagnia di trasporto di petrolio russo.
La petroliera, riferisce Windward, ha avuto nove gestori Ism, quattro armatori registrati e tre controllori commerciali in 16 mesi. Ha anche cambiato nome cinque volte e ha rivendicato la registrazione sotto sette bandiere. L’Estonia ha fermato la nave ad aprile quando ha sospettato che operasse sotto falsa bandiera, ma Gibuti le ha concesso il tempo necessario per la transizione. Ha anche rivendicato la registrazione in Gambia, Malawi e ora Benin, quando i francesi l’hanno fermata. Si ritiene che tutte queste bandiere siano false.
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