Dopo i traghetti in Italia per Msc emerge un altro allarme antitrust in Spagna
Nell’ambito dell’acquisizione di CK Hutchison l’Europa teme l’eccessiva concentrazione se, oltre a Valencia, anche il terminal container di Barcellona finisse nelle mani di Til

Chiuso per Msc quello che rischiava di essere un dossier doloroso in Italia in materia di antitrust nel mercato dei traghetti verso la Sardegna (per l’ingresso al 49% in Moby appena cancellato), il gruppo ginevrino fondato da Gianluigi Aponte si trova a dover affrontare in Europa un’altra partita importante in tema di concorrenza, questa volta in Spagna.
Secondo quanto rivelato da Rueters e come riportato sulla Gazzetta Europea, l’autorità antitrust dell’Ue sembra infatti intenzionata a indagare sulla parte spagnola dell’accordo relativo all’offerta congiunta di BlackRock e Msc per rilevare i terminal container di CK Hutchison. Come ampiamente noto per l’eco mediatico che l’affare ha avuto essendoci di mezzo anche le banchine che affacciano sul canale di Panama, il gruppo CK Hutchison, controllata dal magnate di Hong Kong Li Ka-shing, intende cedere la sua partecipazione dell’80% in un business portuale da 22,8 miliardi di dollari che comprende 43 porti in 23 paesi in giro per il mondo. Nessuno di questi in Italia.
In Spagna, invece, l’operazione includerebbe un importante terminal container nel porto di Barcellona che Terminal Investment Limited (il braccio terminalistico di Msc) andrebbe a controllare (insieme a BlackRock) parallelamente a quello che il gruppo armatoriale svizzero già detiene a Valencia. La somma della capacità portuale di quest’ultimo e quello attualmente in mano a Hutchison a Barcellona accende un campanello d’allarme a Bruxelles per un rischio di eccessiva concentrazione nelle mani di Msc sulle coste spagnole affacciate nel Mediterraneo.
Il Barcelona Europe South Terminal (per l’80% di CK Hutchison e per il 20% di Tercat), per il quale nei mesi scorsi Msc aveva già ottenuto un ok a rilevare una quota del 50%, è in grado di accogliere e lavorare contemporaneamente più navi portacontainer di grandi dimensioni ed è dotato di una struttura ferroviaria a otto binari che fa di queste banchine uno dei piazzali meglio raccordati alla ferrovia tra quelli esistenti nel Mediterraneo e collegati via terra con l’Europa meridionale.
Sempre secondo quanto riporta Reuters citando fonti informate sulla questione, la Commissione Europea, svolgendo il proprio ruolo di garante della concorrenza a livello continentale, dovrebbe aprire un’indagine approfondita al termine della revisione preliminare dell’accordo, prevista per il 10 dicembre. Le indagini approfondite dell’Ue solitamente durano almeno quattro mesi e possono portare a offerte (rinunce) da parte dei soggetti coinvolti , compresa ad esempio la cessione di attività, al fine di eliminare sul nascere le criticità in tema di concorrenza e ottenere un via libera alla chiuusra dell’affare.
Nè la Commissione Europea, nè BlackRock, né Msc e neppure Hutchison hanno commentato queste informazioni.
CK Hutchison controlla terminal portuali in diversi paesi europei tra cui Belgio, Polonia e Olanda. Non è ancora chiaro se e in quali altri Paesi possano emergere altri campanelli d’allarme come quello di Barcellona.
AGGIORNAMENTO del 28 novembre – ore 21:15
“Terminal Investment Limited (TiL) desidera correggere con urgenza l’errata rappresentazione di alcune operazioni riportata in recenti articoli di stampa.
L’acquisizione da parte di TiL di una quota del 50% in Terminal Catalunya (Tercat), operatore del terminal container Hutchison Ports BEST di Barcellona, non è mai stata né è attualmente parte degli accordi tra CK Hutchison e il consorzio TiL/BlackRock.
Si tratta di un’operazione storica distinta che ha coinvolto esclusivamente TiL.”
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