AdSP Bari convince Anac: affossata la nomina in Comitato del Comune di Brindisi
I rapporti fra l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale e il Comune di Brindisi sono da anni difficoltosi e ora hanno trovato un nuovo campo di scontro. Pochi giorni fa, infatti, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac) ha condiviso la tesi dell’ente portuale sull’inconferibilità dell’incarico di membro del Comitato di Gestione dell’AdSP assegnato dal […]
I rapporti fra l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale e il Comune di Brindisi sono da anni difficoltosi e ora hanno trovato un nuovo campo di scontro.
Pochi giorni fa, infatti, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac) ha condiviso la tesi dell’ente portuale sull’inconferibilità dell’incarico di membro del Comitato di Gestione dell’AdSP assegnato dal sindaco Riccardo Rossi a Donato Caiulo a luglio, ultimo atto di una procedura trascinatasi da quasi un anno e fin dalle origini rappresentativa della tensione esistenti. Fu infatti alla fine di novembre che l’allora rappresentante del Comune Alfredo Lonoce si dimise, in polemica con le disposizioni assegnategli dalla stessa amministrazione municipale, a suo dire autolesioniste.
Il tutto a pochi giorni dalla sentenza con cui il Consiglio di Stato, ribaltando il precedente verdetto del Tar, accolse le ragioni dell’AdSP in un acceso contenzioso col Comune (contenzioso che ha avuto anche cascami penali per il presidente dell’ente portuale Ugo Patroni Griffi e per il suo dirigente Francesco Di Leverano) sancendo, fra l’altro, la non subalternità del Piano Regolatore Portuale ai Piani Urbanistici del Comune. Un principio ‘esaltato’ dal Dl Infrastrutture appena divenuto legge, che ha stabilito come d’ora innanzi il Prp rappresenti “l’unico strumento di pianificazione e di governo del territorio nel proprio perimetro di competenza” ed espunto l’obbligo di non contrasto con gli strumenti urbanistici.
Il Comitato ha proseguito intanto in prorogatio fino alla nomina di Caiulo. Evidentemente non gradita all’AdSP, che contattò immediatamente l’Anac sottoponendole questione di inconferibilità in capo all’ingegnere oltre che di conflitto di interessi. Quest’ultimo supportato da quattro motivi: il fratello di Caiulo, avvocato, ha diversi contenziosi aperti con l’ente; Caiulo fece causa all’ente (rinunciando poi in sede di appello) in merito alla procedura che portò alla nomina a dirigente del summenzionato Di Leverano; “potenziale conflittualità” fra i due per questo trascorso; “Caiulo ha espresso più volte valutazioni negative su specifiche opere ed interventi programmati dall’ente” e oggetto delle convenzioni che l’ente ha con Sogesid.
Sogesid è una società di ingegneria del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in house dei Ministeri di Infrastrutture e Mobilità Sostenibili e di Transizione Ecologica, che dal 2018 annovera Caiulo fra i consulenti, con un rapporto quinquennale “con corrispettivo su base annua di 42.000 euro” riferisce Anac. Ed è proprio in ragione della “stabilità” di questo rapporto e della “continuità/stabilità temporale” dei rapporti fra l’AdSP e Sogesid (per cui il rapporto con l’ente portuale, rileva Anac, vale il 7% del volume d’affari) che l’Anac, competente in materia, ha stabilito la configurazione di inconferibilità (rilevando in parallelo la propria non competenza sui temi di conflitto di interesse).
E questo malgrado Rossi, nell’ambito dell’interscambio con Anac, avesse evidenziato come il contratto fra Sogesid e Caiulo fosse finanziato da fondi sociali europei legati a ben precisi progetti: “Nessuna inconferibilità è ravvisabile, nemmeno in astratto, non potendo il Caiulo occuparsi, come asserisce AdSP Mam, nemmeno potenzialmente di Via (Valutazione di impatto ambientale), Vas (Valutazione ambientale strategica), Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) nei procedimenti dei piani regolatori di brindisi e Manfredonia in qualità di preposto Sogesid cui l’AdSP ha conferito l’incarico”.
A nulla è valsa neppure la considerazione di Rossi che il rilievo di inconferibilità avrebbe altre ricadute, “perché è abbastanza diffuso il fenomeno di componenti dei Comitati di Gestione docenti universitari di atenei convenzionati e/o in collaborazione contrattuale con l’AdSP che li ha nominati”. L’Anac, che nel 2016 peraltro (ma allora il presidente era Raffaele Cantone, oggi Giuseppe Busia) non considerò inconferibile il mandato presidenziale di Patroni Griffi malgrado da avvocato vantasse un lungo rapporto professionale e consulenziale con l’ente portuale, ha tirato dritto e bocciato Caiulo: Patroni Griffi segna un altro punto su Rossi, ricorso (potenziale) permettendo.
Andrea Moizo
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