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Ucraina-Russia: export dall’Italia pari a 9,8 miliardi, 512 milioni il peso dell’automotive

Nel 2021 le esportazioni italiane di merci verso la Russia sono state pari a 7,7 miliardi di euro, mentre quelle verso l’Ucraina sono state di 2,1 miliardi di euro

di REDAZIONE SHIPPING ITALY
19 Aprile 2022
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Bisarche

Nel 2021 le esportazioni italiane di merci verso la Russia sono state pari a 7,7 miliardi di euro, mentre quelle verso l’Ucraina sono state di 2,1 miliardi di euro. Lo ha comunicato pochi giorni fa il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo sentito in audizione sul Def dalle Commissioni V Bilancio, tesoro e programmazione della Camera e 5 Bilancio del Senato.

Nell’ambito della relazione, Blangiardo ha evidenziato come l’export verso la Russia sia stato composto per la quota maggiore, oltre 2,1 miliardi, da vendite di macchinari e apparecchiature Nca. Seguono l’abbigliamento (circa 0,9 miliardi) e i prodotti chimici (0,7 miliardi). In Ucraina la fetta più consistente (il 22,1%, circa 470 milioni) è stata realizzata dalle vendite di macchinari e apparecchiature Nca.

In questo ambito, il comparto automotive pesa per oltre 500 milioni, ovvero 421 milioni di vendite verso la prima (il 6%) e 91 milioni verso la seconda (4%). Nel dettaglio, il segmento che include autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, riferisce Exportiamo.it, vale 315,7 milioni verso la Russia e 86,1 milioni di prodotti esportati verso l’Ucraina, mentre le vendite di altri mezzi di trasporto sono pari per i due paesi rispettivamente a 105,5 milioni e 5 milioni.

Secondo la testata, a essere più colpite dagli effetti economici della guerra sono, in questo ambito, l’Emilia-Romagna (114,2 milioni di beni esportati verso la Russia), seguita dal Piemonte con 111,1 milioni di euro e da Lazio e Lombardia che vedono in pericolo rispettivamente 57,9 e 55,3 milioni di euro. Quest’ultima ha anche, tra le regioni italiane, la fetta maggiore di export verso l’Ucraina (38,7 milioni), seguita da Abruzzo (19,6), Piemonte (14,8) ed Emilia-Romagna (12,6).

Tornando a guardare all’import nel suo insieme, l’Istat ha rilevato che lo scorso anno quello dalla Russia ha raggiunto in Italia il valore di 17,6 miliardi di euro, mentre dall’Ucraina sono arrivate merci per 3,3 miliardi di euro. Nel primo caso, si è trattato perlopiù di energetici (petrolio greggio e gas naturale, 11,3 miliardi di euro), seguiti da metallurgici (3,2) e da prodotti della raffinazione (1,3). Tra quelli importati dall’Ucraina, la metallurgia pesa per 2,0 miliardi di euro, seguita dagli alimentari (circa 350 milioni).

La relazione ha poi fornito una fotografia degli operatori che avevano rapporti di scambio con i due paesi. Basandosi in questo caso su dati del 2019, la relazione ha evidenziato che si trattava di 11mila gli operatori italiani che hanno esportato in Russia (per 6 miliardi di euro) e di oltre 10mila quelli che hanno esportato in Ucraina (per 1,2 miliardi). Viceversa, le imprese italiane che importavano dalla Russia nel 2019 erano 1.300, per 5,1 miliardi, mentre quelle che hanno importato dall’Ucraina erano 900, per 1,7 miliardi.

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